È morto Pino Daniele, l’artista della Napoli dei sentimenti

Pino Daniele ci ha lasciati. Un infarto ce lo ha portato via dopo una vita di musica,  incontri, di racconti, racconti di quella Napoli che Pino amava in modo viscerale. Cresciuto nel quartiere nei pressi dell’Università Orientale, nel ventre della città, li in quelle strade nascono i suoi primi pensieri, le sue prime canzoni.  E poi suoni e sensazioni che hanno portato Pino da ragazzo autodidatta a girare il pianeta ed essere un filo artistico che ha legato la Napoli contemporanea al mondo intero e l’ha nobilitata musicalmente.  Un orgoglio nostrano, un neorealista che con i suoi brani ha attraversato tre generazioni e ha saputo parlare a tutti di Napoli e di sentimenti.

I social rivelano l’affetto dei colleghi e della gente verso questo ormai mito della musica, come fosse qualcuno di famiglia, commenti e condivisioni delineano come fosse un fenomeno senza età. Piccoli cenni del nostro territorio nelle sue canzoni, in particolare Canto do Mar del 1997, dove Pino Daniele parla esplicitamente di Giugliano. Ma il legame diventa forte quando è il popolo ad utilizzare alcuni suoi versi del suo brano Terra mia sugli striscioni nelle lotte ambientali degli ultimi anni. Se ne va un personaggio che lascia una traccia indelebile nella storia della musica leggera italiana e napoletana per i contenuti e per la sua inconfondibile vocalità.Da oggi in poi parlare di Napoli e della sua musica sarà come parlare di Pino Daniele.

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