Diceva a suo papà di avere lo stomaco in fiamme. Quella che per i medici era solo una semplice infezione si è rivelata essere un’infiammazione dell’appendicite, sfociata poi in peritonite e sepsi. È morta poco dopo la diagnosi Elspeth Moore, 5 anni di Southampton, città dell’Hampshire, nel Regno Unito.
Gli specialisti dell’ospedale dove è stata ricoverata in seguito a forti dolori alla pancia e vomito hanno sbagliato diagnosi e la piccola è deceduta nel giro di qualche giorno. Per loro, infatti, si trattava di una gastroenterite, curabile anche a casa, dove però, una volta ritornata insieme alla mamma e al papà, le sue condizioni sono peggiorate ulteriormente fino al decesso. I fatti risalgono allo scorso luglio, ma solo nei giorni scorsi si è svolto il processo che i genitori hanno chiesto affinché venga fatta giustizia per la loro bambina.
“L’ultima cosa che ha detto è stata: ‘Ti amo, papà’. Poi ha chiuso gli occhi e non si è mai più risvegliata”, ha raccontato il papà davanti ai giudici. Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata nel corso delle indagini, era il 2 luglio scorso quando la bambina fu mandata a casa da scuola in seguito a un attacco di diarrea. I suoi genitori la portarono, allora, in ospedale, dopo che il suo medico aveva detto che era disidratata e che necessitava di una flebo.
Qui, i sanitari scoprirono che aveva la febbre alta, insieme ad un aumento della frequenza cardiaca. Tutti sintomi, secondo loro, di una infezione che sarebbe guarita se solo avesse assunto molta acqua. Operazione, questa, che i genitori avrebbero potuto continuare anche a casa. E così è stato: “Nessuno ci ha detto però a cosa prestare attenzione, nessuno ci ha dato consigli su come comportarci in caso di complicazioni”, ha detto ancora il papà. Ma dopo qualche ora le condizioni di Elspeth sono peggiorate fino al decesso, avvenuto il 6 luglio, solo 4 giorni dopo la manifestazione dei primi sintomi: la bimba, in realtà, soffriva di appendicite, che è poi sfociata in peritonite e sepsi.