Elefantessa uccisa da petardi: un arresto, caccia ai due complici. Ha sofferto per due settimane

Un uomo è stato arrestato per il caso dell’elefantessa incinta uccisa dalla frutta esplosiva tra le foreste dell’India. La polizia indiana venerdì ha identificato e posto in stato di fermo un 35enne del posto, un agricoltore che avrebbe preparato il frutto esplosivo, un ananas o forse una noce di cocco, che poi è stata mangiata dal pachiderma con esiti letali. Secondo gli inquirenti, la trappola era stata preparata per cinghiali, ma l’elefante ha accidentalmente morso l’esca che gli è esplosa in bocca provocandole ferite gravissime.

Elefantessa uccisa: un arresto

Non ci sarebbe solo l’agricoltore arrestato dietro l’uccisione dell’animale ma anche altri complici a cui la polizia sta dando la caccia. A preparare infatti il boccone esplosivo sarebbero stati alcuni agricoltori della zona che vivono ai margini della foresta di Ambalappara, del distretto di Mannarkkad. Per l’arrestato il quale il tribunale ha confermato due settimane di custodia cautelare. Si cercano però altre due persone: padre e figlio, anche loro agricoltori della zona, che si sono resi irreperibili dopo l’arresto dell’uomo.

Intanto dalle indagini delle guardie forestali è emerso che l’elefantessa avrebbe sofferto per circa due settimane. A confermalo le ferite in bocca, non immediatamente letali ma tali da scatenare una infezione violentissima. Questa le ha impedito di nutrirsi per circa quindici giorni. Dopo aver vagato a lungo in preda di dolori l’elefantessa è morta infine nel torrente Velliyar dove aveva cercato di trovare sollievo dalle ferite dall’estesa infezione

 

Ti potrebbe interessare

Torna in alto