“Elettra Lamborghini e la napoletana Flavia Borzone sono sorelle”: la prova del Dna al processo

Flavia Borzone ed Elettra Lamborghini sarebbero sorelle. A provare la loro “sorellanza” ci ha pensato un test del dna che attesterebbe il legame tra Elettra e Flavia, la 36enne napoletana querelata da Tonino Lamborghini per diffamazione per aver sostenuto, insieme alla madre Rosalba Colosimo, cantante lirica, in un’intervista, di essere sua figlia.

“Elettra Lamborghini e la napoletana Flavia Borzone sono sorelle”: la prova del Dna al processo

L’esistenza di esami genetici sarebbe emersa in un’udienza, lunedì pomeriggio, nel processo davanti al tribunale di Bologna. Borzone, dalle pagine di una rivista e in un programma tv si era rivolta ad Elettra Lamborghini, chiedendole di farle conoscere “papà Tonino”, e presentandosi quindi come sua sorellastra, nata nel 1988 da una relazione con l’imprenditore Tonino Lamborghini. Da questa affermazione ne era scaturita una denuncia presentata ai carabinieri nei confronti delle due donne.

Gli avvocati di Borzone, Sergio Culiersi, Gian Maria Romanello e Carlo Zauli, hanno presentato gli esiti della comparazione, fatta da un docente dell’Università di Ferrara, tra il Dna della loro assistita e quello della cantante e modella. Le imputate sono poi state sentite in aula: “Non volevo offendere nessuno, solo sapere di chi sono figlia”, ha detto Borzone. I difensori hanno spiegato di aver ingaggiato quattro investigatori privati e uno di loro è riuscito ad acquisire una cannuccia con la saliva di Elettra, prelevata da un frappé.

“In questo processo – ha detto al Resto del Carlino il professor Mauro Bernardini, difensore di Lamborghini nel giudizio bolognese – era già stato chiesto dalla difesa un esame del Dna, che è stato respinto dal giudice. La sede deputata per un simile accertamento è la causa civile. Il punto del processo in atto sono invece le frasi diffamatorie pronunciate nei confronti del mio assistito, dando per scontato che la figlia e l’imputata siano sorelle e trattandolo, per questo, in malo modo”. La difesa di Borzone e della madre invece vuole dimostrare che hanno detto la verità. L’udienza è stata aggiornata a marzo, mentre la sentenza potrebbe arrivare a giugno. 

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