Emergenza sanità, De Luca: “Rischiamo chiusura dei pronto soccorso”

La situazione della sanità ospedaliera in Italia “è seria e, per quanto riguarda i pronto soccorso, è drammatica. Non hanno fatto niente quelli di prima e non sta facendo niente il governo attuale”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, attaccando duramente l’Esecutivo per come stia affrontando la questione sanità nella manovra economica.

Emergenza sanità, De Luca: “Rischiamo chiusura dei pronto soccorso”

A margine della sua partecipazione all’apertura del cantiere per la nuova rotatoria a Nocera Inferiore, De Luca ha dichiarato: “Nella legge di stabilità stanziano due miliardi, ma solo per l’aumento dei costi energetici se ne andrà un miliardo e mezzo. Non ci hanno ancora restituito i fondi che abbiamo impegnato per il Covid perché le Regioni hanno pagato i fondi per il Covid”. 

“Il governo ha restituito solo i due terzi, manca all’appello un altro terzo e, ovviamente, non avremo personale. Non so, sinceramente, dove intendono arrivare. Mi auguro che perlomeno avremo un’integrazione di finanziamenti per dare condizioni retributive più dignitose ai medici impegnati nell’area dell’emergenza-urgenza, cioè nei pronti soccorsi e nel 118”, ha aggiunto l’ente alla guida di Palazzo Santa Lucia.

“A gennaio chiuderanno dei pronto soccorso”

“Abbiamo in Italia una crisi drammatica per quanto riguarda il personale medico e ospedaliero. Sono 15 anni che nessuno programma un accidenti di niente. A gennaio – ha attaccato De Luca – avremo una situazione di difficoltà inimmaginabile in tutta Italia. Dovremo fare i conti con la chiusura di alcuni pronti soccorso perché non ci sono i medici”.

Il problema dell’assenza dei medici è presente anche nella Regione che amministra lo stesso De Luca. “In Campania abbiamo fatto almeno cinque concorsi: non partecipano per l’area delle emergenze-urgenze e quando partecipano, dopo 48 ore, chiedono il trasferimento presso altre strutture ospedaliere e, ovviamente, non possiamo fare nulla per impedirlo”.

Fondo del riparto sanitario nazionale

Nel 2023 recupereremo i 220 mln che ci rubavano fino a oggi”, ha poi aggiunto De Luca sulla questione fondo sanitario. “In questi ultimi dieci giorni abbiamo avuto due grandi soddisfazioni politiche: quella sull’autonomia differenziata e l’altra ha riguardato la sanità. Per la prima volta hanno deciso di considerare anche il livello di deprivazione sociale cioè lo stato di povertà in alcuni territori e anche l’aspettativa di vita che in Campania è più bassa rispetto al resto d’Italia – ha proseguito De Luca –. Abbiamo fatto almeno cinque anni di battaglia all’ultimo sangue per il riequilibrio del fondo del riparto sanitario nazionale. Da dieci anni la Campania è stata derubata ogni anno di 220 milioni di euro perché i criteri di riparto del fondo sanitario erano completamente squilibrati”.

Le decisioni recenti sul riparto del fondo sanitario “ci consentirà di recuperare nel 2023 i 220 milioni di euro che ci rubavano fino a oggi. Quando in Italia si tratta di fare il riparto dei fondi è, come potete immaginare, una guerra. Nessun territorio rinuncia a nulla. La forza della Campania è che – ha concluso De Luca – abbiamo sempre proposto una linea di coerenza, non di avere di più, non vogliamo neanche la solidarietà: vogliamo che ci siano per tutti i cittadini italiani gli stessi diritti e gli stessi doveri”.

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