Erano il terrore degli studenti della Federico II, in manette uno della banda

Napoli. Era la banda degli scooter della Federico II. Li rubavano con una frequenza quasi quotidiana. Una serie di furti, avvenuti all’interno del parcheggio adiacente all’Università Federico II di Monte Sant’Angelo, in Via Cinthia, hanno fatto scattare un’indagine, da parte degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, corredata da servizi di appostamento al fine di acciuffare i due ladri che, con una frequenza quasi quotidiana, s’impossessavano degli scooter degli studenti lì parcheggiati.

I poliziotti, non addetti ai servizi a bordo di volante, ma in abiti civili in quanto capaci di scrutare da lontano e mimetizzarsi tra la gente, si sono trovati al centro di un rocambolesco inseguimento. I due ladri, erano divenuti ormai il terrore dei frequentatori dell’università ma, nella mattinata di ieri, sono stati sorpresi in flagranza.

Alessio CAPPELLO, 33enne, è stato arrestato e condotto dai poliziotti alla Casa Circondariale di Poggioreale, mentre il suo complice, riuscito a fuggire, è attualmente ricercato. Entrambi rispondono, in concorso, di rapina aggravata, danneggiamento e lesioni.

I due, giunti a bordo di uno scooter Honda Sh, si sono diretti nel parcheggio ed hanno scrutato quale scooter rubare. Il 33enne, disceso dal motociclo, si è diretto vicino ad un Piaggio Liberty e, in maniera fulminea, utilizzando un piccolo scalpello in ferro, ha rotto il blocca disco anteriore, il bloccasterzo ed il blocco accensione, per poi mettersi alla guida nel tentativo di metterlo in moto.

Il complice, restato alla guida dell’Honda Sh, all’Alt Polizia, ha tentato d’investire volutamente gli agenti, accelerando l’andatura e riuscendo così a scappare. Inseguito dai poliziotti, è riuscito a far perdere le sue tracce nel popoloso Rione Traiano.

Il 33enne, invece, nel tentativo di sfuggire all’arresto, approfittando della strada in discesa che gli consentiva l’avvio del motore, si è diretto con lo scooter appena rubato, contro uno dei poliziotti che era anch’egli in sella ad un motociclo, investendolo e procurandogli lesioni guaribili in 7 giorni.

 

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