Marco Bellinazzo, collega de Il Sole 24 Ore ed esperto di economia, è intervenuto ai microfoni di Teleclubitalia nel corso di Club Napoli All News: “De Laurentiis si fa prendere dall’amore per la squadra, è molto passionale, poi però bisogna fare i conti con la realtà e con i bilanci. Bilancio? Quello che darebbe maggiore certezza dei nostri ragionamenti sarebbe quello del 2014, quello del 2013 è molto positivo: non ha debiti con le banche, anche quello del 2014 sarà in utile. Il Napoli ha accumulato un tesoretto da 27 milioni con un patrimonio da 50 milioni al 2013 che sarà aumentato anche nel 2014 perché sarà sicuramente positivo con le cessioni e i costi Champions.
Quest’anno si arriverebbe a 60-70 milioni di euro. Questi soldi De Laurentiis li ha lasciati al Napoli. Questi soldi sono legati al CDA della società che ha preso circa 5 milioni lo scorso anno. Nel CDA risiedono De Laurentiis, la moglie, il figlio e qualche altro membro. Gli altri anni potevano essere 3-4. È una sorta di stipendio annuale. C’è però ovviamente una parte negativa che spiega le strategie del Napoli. Su questo la situazione è peggiorata nel 2014: il Napoli ha un fatturato operativo, con le entrate fisse, che si aggira intorno ai 130 milioni. A questo si aggiungono i soldi della Champions, i premi etc.
Il Napoli aveva però anche nel 2013 un costo della rosa molto alto, tra ingaggi e cartellini. Nel 2013 il Napoli aveva superato i 100 milioni di spesa. Con queste cifre hai un margine molto stretto per fare altro. Rischi di andare in rosso molto facilmente se non hai i ricavi aggiuntivi, come la partecipazione alla Champions. Il Napoli poteva fare due strategie: comprare il giocatore e puntare a recuperarli con l’ingresso in Champions e puntare al campionato, però c’è il rischio che si vada in rosso di bilancio. La strategia del Napoli invece è stata di andare in pari sul mercato e poi, qualora si fosse qualificato alla competizione, avrebbe speso il resto. Io che avrei fatto? Senza dubbio la prima strategia: mi sarei giocato le mie carte però è stata una scelta legittima da parte del presidente.
Attacchi? Io ritengo che sia un difetto di noi napoletani eccedere nelle critiche come negli entusiasmi. È una scarsa capacità a mantenere l’equilibrio. l’appunto da fare a De Laurentiis è non investire sul territorio. L’Athletic Bilbao ha fatto campi, stadi e sedi. Servono investimenti importanti. Bilbao, che è molto più piccola di Napoli, ha fatto incassare 30 milioni lo scorso anno solo dallo stadio. È fondamentale che il Napoli aumenti il proprio giro d’affari, deve arrivare almeno a 200 milioni, per non dipendere dalle sorti di una partita.
Soldi conservati? Ci sono circa 30 milioni ma al bilancio 2014 il tesoretto dovrebbe essere molto più ampio. Non bisogna demonizzare l’operato di De Laurentiis, né le sue scelte. Devi fare conto anche con la volontà dei giocatori di venire”.