Cioffi: “Vi racconto il piccolo Ciro Immobile”

Renato Cioffi, ex allenatore del Sorrento ed esperto di tattica, è stato ospite negli studi di ClubNapoli AllNews su TeleclubItalia. Ecco le dichiarazioni raccolte in esclusiva: “Ciro Immobile si è fatto subito trovare pronto, giocava con gli allievi del Sorrento quando io allenavo la prima squadra in C2. Ricordo che avevamo una gara di Coppa Italia, portai anche lui e lo feci esordire a 16 anni, nella stagione 2006-2007. Da quel momento la Juve l’ha seguito. Gli feci giocare la finale di super coppa di lega pro e l’anno dopo lo comprò la Juve, da lì l’inizio di una gran carriera. Mi dispiace non vederlo nel campionato italiano, abbiamo grandi talenti e dispiace vederli all’estero”.

Esperienza a Padova – “Ero fermo, Di Costanzo subentrò a Padova e mi chiese di dargli una mano come suo vice. Andarmi a confrontare in serie B mi allettava, ho fatto un’esperienza bellissima , ho conosciuto un calcio diverso e giocatori importanti come Darmian. Quando andammo al Padova veniva dalle giovanili del Milan, giocava poco e da centrale; poi il mister gli ritagliò il ruolo di esterno destro da centrale, lo stesso con cui ha esordito ai Mondiali quest’anno. A Settembre ho terminato il corso a Coverciano, è stata un’esperienza bellissima, mi ha arricchito tanto e abbiamo visto tanti allenamenti tra cui quelli del Napoli, della Roma e della Fiorentina. Il sistema che ho scelto nella mia tesi è il 4-2-3-1 perché diverte sia i protagonisti che i tifosi. E’ spettacolare, molto d’attacco, ed è un modulo da valorizzare. E’ stato un sistema che mi ha fatto vincere tanto anche al Sorrento”.

“Quando siamo stati a Napoli abbiamo visto poco, forse perché erano giorni di riposo; quello che ha fatto vedere di più e ha dimostrato di essere chiaro anche nel dialogo è stato Garcia ecco perché forse la Roma in questo momento è la squadra con la miglior tattica. Ora si gioca con l’attaccante finto, la Roma sta facendo questo, Totti non dà punti di riferimento ai difensori avversari. A me piace questo modo di giocare perché è un partecipare di tutti ad entrambe le fasi. Il Napoli di Benitez sicuramente l’anno scorso ha fatto un percorso importante, ma penso l’allenatore che sia stato facilitato da un lavoro fatto in precedenza da Mazzarri. Quest’anno invece sta lavorando su quello che lui stesso ha voluto. Quando è nelle condizioni migliori questo Napoli riesce ad esprimere un bel gioco, ma non sempre. Penso che farà spesso fatica perché Benitez non cambia idea sui due centrocampisti. Vedendo la partita del Napoli col Chievo ho avuto l’impressione che non ci sia affiatamento nello spogliatoio. Non vedo aiuto reciproco, vedo qualche giocatore non sempre presente con la testa, credo che qualcuno voglia andare via. Callejon mi sembra un po’ polemico, stesso discorso per Higuain anche se forse è l’unico che a livello realizzativo sta facendo qualcosa. Stessa impressione su Albiol. Napoli è una piazza che non si può rifiutare, ma al momento penso ci sia un po’ di malcontento, soprattutto dopo l’eliminazione dalla Champions e la richiesta magari da parte di qualche club titolato. Sono dei professionisti però, ecco perché non si possono vedere partite giocate in modo decoroso, al di là delle colpe. Penso che il Napoli abbia bisogno di acquisti precisi e non più di giocatori da scoprire. I nomi fatti in estate erano tutti di gran livello e sarebbero stati benvoluti a Napoli. Dobbiamo ringraziare De Laurentiis per quello che ha fatto per la squadra, ma ora servono certezze. E’ una realtà che ha acquisito una mentalità da squadra europea. Sulla questione spogliatoio non voglio infierire, io vedo però un Napoli sulle gambe, che ogni due partite cala. Per quello che vedo, a livello fisico al momento ci sono mancanze totali”.

Hamsik? “Nell’ultimo periodo non è più quello che abbiamo ammirato in precedenza, ma il problema Napoli in questo momento non penso sia Hamsik. Penso sia l’allenatore a doversi adattare ai giocatori che ha soprattutto quando si costruisce una squadra ed hai già degli uomini a disposizione. La bravura di un tecnico sta nel fare esprimere i singoli nel modo migliore. Questo sistema è il cavallo di battaglia di Benitez, ma in certe partite bisogna cambiare. L’ostinazione non porta da nessuna parte. Io inserirei un terzo centrocampista al fianco di Inler e Jorginho. Anche Hamsik potrebbe giocare in quel ruolo, a Brescia si è ben espresso lì. I risultati aiutano, ma non bisogna esaltarsi troppo. Aspettiamo un po’ nella speranza che il Napoli possa tornare almeno quello dello scorso anno. La qualità dei giocatori fa la differenza. L’allenatore è importante, ma alle spalle penso sempre che debbano esserci una grande società e dei grandi giocatori. Non ho mai visto squadre vincere senza giocatori forti, ma è anche vero che la responsabilità ricade sempre sull’allenatore quando le cose non vanno bene”

Rivalità? “Ci stanno gli sfottò tra tifoserie, ma parliamo di calcio e non si dovrebbe arrivare a tanto odio. E’ giusto quindi promuovere iniziative di pace.”

Calcio Italiano? “E’ sbagliato fare la vittima predestinata, io farei una Lega Sud, perché per me il Sud è tutto. Non penso ci siano problemi a far vincere le squadre del Sud, non voglio crederlo piuttosto. Che nel calcio europeo ci sono più cartellini gialli penso sia normale perchè è un calcio più veloce. Che il calcio italiano sia alla deriva è cosa ormai risaputa, specie se 19 su 22 sono stranieri. C’è bisogno di settori giovanili, tanti stranieri arrivano, li cresciamo e poi se ne vanno via. Gervinho in Inghilterra non giocava perché non era ritenuto all’altezza degli altri, mentre in Serie A è uno dei giocatori che rende di più. Giocatori come Verratti e Immobile sono dovuti andar via per trovare spazio e fare fortuna”.

Albiol? “Possono sbagliare tutti, anche giocatori più forti. Io penso che il problema sia mentale. Credo che a livello personale vorrebbe cambiare ambiente. Reina è stato un grandissimo portiere, l’ha dimostrato ed è stato importante per il Napoli”.

Higuain? “Nessuno si augura che vada via il prossimo anno e sulla piazza giocatori di quel livello ce l’hanno solo Barcellona, Psg, Bayern Monaco, quindi è lì che bisognerebbe andare a guardare per sostituirlo.
Sul prossimo avversario – “Il Torino è una squadra tosta, Ventura ha sempre fatto bene. Il Napoli deve per forza di cose fare risultato. Quagliarella? Credo che tutti quelli che hanno vestito la maglia azzurra vadano applauditi. Ha dato il suo contributo, quindi penso sia giusto. Può servire anche in Nazionale, nelle migliori condizioni ha dimostrato di essere decisivo”.

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