Esclusiva- Ugo Russo: “Serve romanticismo a questo calcio, c’è poco rispetto nella vita e nello sport. Il giornalista deve essere equilibrato, lui influenza l’opinione pubblica”

 

La voce vera di un calcio lontano, in un lavoro che si svolgeva il fine settimana, per 42 anni sui campi, sugli stadi di tutti gli sport. Ugo Russo, voce di Tutto il calcio minuto per minuto, ha aperto la puntata odierna di ClubNapoli AllNews : “E’ un grande dispiacere vedere come si sono involute le cose. Una volta ‘Tutto il calcio’ era un momento di aggregazione tra famiglia e amici, tutti intorno al tavolo a sedere le partite. Adesso la televisione comanda, la classifica di serie A la vedi il lunedì sera quando un tempo la vedevamo di domenica pomeriggio. Questo è un calcio a cui non mi sento più appartenere.

 
Non basterebbe un pizzico di romanticismo in più, c’è poco rispetto l’un l’altro, c’è poco valore nella famiglia. Adesso ci si guarda in cagnesco. Il romanticismo, nel calcio, sarebbe più che necessario. Soprattutto dove impera la televisione e impera il tifoso che spende tantissimo. Oggi il giornalista deve mantenere il posto, deve rendere interessante anche la partita più scarsa ed annoiante. Noi addetti ai lavori dovremmo riacquistare più valori. Dovremmo evitare di farci assegnare le partite delle squadre per quali facciamo il tifo. Prima di tutto dobbiamo riacquistare serenità, ed equilibrio nei giudizi perché possiamo influenzare l’opinione della gente che va’ tutelata. Questo è un momento di involuzione. Evitiamo di far capire che il calcio attuale è il più grande di tutti i tempi. Anche a livello mondiale c’è questa crisi: tranne pochissimi talenti, pochi campioni, il resto vacilla su un livello medio basso.
 
Ho raccontato tutti gli sport di questo mondo, ho raccontato le Olimpiadi, la finale in Sudafrica, ma i ricordi più belli restano 2004 Atene: medaglia d’oro a Marco Galeazzo, nell’individuale nel tiro con l’arco, e nel 2006 nel pattinaggio su ghiaccio di Fabris. Ne ho viste tante di medaglie d’oro, ma quando la racconti è come se fosse anche tua. Quando la televisione raccontava l’evento in differita, io fui l’unico che in diretta ho raccontato agli italiani questi momenti.
 
Ci vuole tanta umiltà, tanto spirito di sacrificio. Mai proporsi con prosopopea. Io ho fatto le telecronache con una telecamera fissa in una camera un metro per un metro, o altre telecronache sui balconi delle case che affacciavano. Adesso chiedono il microfono d’oro, le poltrone in pelle umana. Ci si deve porre con umiltà, e si apriranno tanti portoni e tante opportunità. Se si ha la volontà, se si è sicuri che quel che si sta proponendo è interessante, e la gente non dovrà mai essere ingannata, alla fine si otterranno i risultati“.

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