Scrivo questa domenica di un argomento ostico. Un argomento che fa funzionare di solito molto la pancia e la rabbia e poco il cervello e la razionalità. Parlo degli accampamenti abusivi dei Rom sul nostro territorio.
Problema non sono i rom, ma gli accampamenti abusivi
Partiamo da questo concetto. Il problema non sono i Rom, come etnia, sono i loro accampamenti abusivi.
I Rom sono una etnia diversa dalla nostra che vive con noi nel nostro Paese. Questa è la prima cosa che dovrebbe essere chiara a tutti. Non sono “stranieri” o “immigrati” sono semplicemente italiani Rom. Capisco che in un paese dove non esistono altre etnie numerose è un concetto difficile ma dovrebbe essere questo il punto di partenza. Sono Italiani Rom. Non Rom.
Nei loro accampamenti abusivi avvengono reati gravissimi. E molto spesso abitanti di quegli accampamenti sono stati scoperti a commettere furti di ogni genere.
Per anni si è pensato che la soluzione migliore sia cacciarli. Soluzione che non ha portato nessun frutto. Ad ogni sgombero del campo i Rom si sono spostati di qualche metro. Facendo danni ancora maggiori. Bocciata.
Allora qual è la soluzione per evitare tutti questi reati così dannosi per tutti?
La soluzione è come al solito fornita da chi è riuscito a fare le cose meglio di noi. In tante parti d’Europa e d’Italia si è riusciti ad integrarli. Ovvero a farli uscire dall’illegalità degli insediamenti abusivi e portarli nelle case e nelle scuole. Questo processo nella maggior parte dei casi ha determinato una diminuzione sensibile dei reati.
Un’operazione molto difficile
Capisco che per molti questo può sembrare un paradosso ed è difficile da accettare ma la delinquenza si combatte offrendo opportunità da un lato e mostrando il pugno duro dall’altro.
In questo momento grazie al Prefetto, alla Polizia, al Sindaco e sopratutto alla testa dura di Don Francesco Riccio si sta avviando un percorso del genere.
Questa è una operazione molto difficile e per farla serve prima di tutto la maturità delle forze politiche (tutte) e poi l’appoggio della Giugliano che pensa con la testa e non con la pancia. Capisco che di questi tempi è difficile trovarla.
Chi soffia sul fuoco
Ci sono tanti pronti a soffiare sul fuoco della disperazione per mettere gli ultimi come al solito gli uni contro gli altri. E sparare a zero contro i Rom non da oggi ma da secoli è lo sport preferito di molti. Però ripeto potete divertirvi a commentare questo post scrivendo le solite cose: “ruspa”, “cacciateli” “zingari” o peggio a chiedere la loro morte (poi questi stessi oggi andranno in chiesa a prendere la comunione) ma alla fine il problema resterà lì. Ed oltre ad aver sfogato la vostra rabbia non avrete risolto nulla. È dura da accettare ma è così.
Visto che questa operazione la stanno portando avanti Prefettura ed enti locali. Sarebbe bello per una volta vedere tutti i partiti assumersi la responsabilità di una scelta difficile insieme e non nascondersi lasciando tutto in mano al Sindaco e a Don Francesco. La politica è fatta anche di scelte impopolari per il bene della propria comunità e avere il coraggio di sostenerle fa la differenza tra chi è un politicante e chi è un Politico.