A sei mesi dalla sua elezione al Parlamento Europeo, Lello Topo si racconta in un’intervista esclusiva a Campania Oggi, condotta dal direttore Giovanni Francesco Russo su Teleclubitalia. Tra le sfide dell’Europa, il ruolo del Sud Italia, la crisi dell’automotive e le turbolenze nel Partito Democratico campano, l’eurodeputato affronta temi cruciali con pragmatismo. Dall’impegno per il dialogo con il governo Meloni fino alla necessità di un’Europa più forte e autonoma, Topo disegna un percorso politico che guarda oltre le divisioni, mettendo al centro il territorio e le prospettive di crescita per il Mezzogiorno.
Come sta vivendo la nuova esperienza da eurodeputato a Bruxelles?
È un’esperienza intensa e di crescita. Dopo un necessario periodo di adattamento, sto entrando nel vivo del lavoro. La delegazione del Partito Democratico è composta da persone di alto profilo, come Bonaccini, Zingaretti e De Caro. È un’opportunità importante, soprattutto in una fase cruciale per l’Europa.
Si è discusso molto della nomina di Raffaele Fitto a commissario europeo. Qual è la sua opinione?
Fitto è stato una scelta di buon profilo per il governo Meloni, anche se espressione della destra. Noi del PD abbiamo sostenuto il via libera alla Commissione per garantire l’avvio dei lavori. Fitto avrà il portafoglio per la coesione, che è strategico per il Sud Italia. Dobbiamo mantenere con lui un dialogo intelligente per il bene del territorio.
Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, quali scenari si aprono per l’Europa?
È un campanello d’allarme. L’Europa deve rafforzare la propria autonomia politica, dalla difesa all’energia, per competere in un mondo sempre più competitivo. Il ritorno di Trump ci ricorda che l’integrazione europea non è più un’opzione, ma una necessità per mantenere il nostro ruolo globale e garantire prosperità.
Passando al tema dell’automotive, come vede la crisi Stellantis e la transizione ecologica?
La transizione ecologica è necessaria, ma va accompagnata con investimenti pubblici e infrastrutture adeguate, come le stazioni di ricarica. L’Italia ha bisogno di un piano serio per evitare che le scelte europee sulla decarbonizzazione si traducano in perdita di posti di lavoro. Abbiamo interrogato il governo su queste carenze e lavoreremo per garantire un futuro al settore.
Che opinione ha sul caso Gennaro Oliviero, escluso dal Partito Democratico?
La decisione di non rinnovare la tessera a Oliviero è stata presa dal commissario regionale del PD, non dalla segretaria Elly Schlein. Io sono contro le esclusioni che impediscono alle persone di partecipare. Chi rispetta le regole deve avere la possibilità di candidarsi. Ritengo che la questione debba essere affrontata con dialogo e senza decisioni punitive, per mantenere l’unità nel partito.
A Giugliano, invece, il sindaco Nicola Pirozzi si è autosospeso dal PD a seguito di un’inchiesta. Come vive questa situazione?
La politica locale è oggi un campo complesso, con rischi alti e meno supporto dallo Stato agli enti locali. Pirozzi si è autosospeso, e questo dimostra serietà. Io giudico le persone per il lavoro che fanno, e il suo operato è stato sempre apprezzato dalla comunità. Sul piano giudiziario, confido nel lavoro della magistratura, ma è importante che il dibattito politico rimanga focalizzato sui risultati concreti ottenuti per il territorio.
Secondo lei, il PD campano rischia di perdere compattezza?
È fondamentale trovare un equilibrio. La Campania è una regione strategica, con sfide enormi, ma anche opportunità per guidare il Sud Italia nella transizione ecologica e digitale. Serve un programma politico ambizioso e la capacità di collaborare, evitando divisioni interne che possano compromettere la nostra forza. Pensa che i limiti di mandato siano un ostacolo alla politica locale? Sì, credo che porre limiti rigidi sia un errore. La scelta deve essere lasciata ai cittadini, che sanno riconoscere la qualità del lavoro di un amministratore. L’esperienza è un valore, soprattutto in territori complessi come il nostro.