Roma. “Tra un mese, o forse un po’ di più, saprò come vanno le cure”. Fabrizio Frizzi, morto a 60 anni per una emorragia cerebrale, aveva lasciato la sua ultima intervista il 17 marzo per il settimanale Gente.
Dopo esser stato colpito da un’ischemia nel mese di ottobre, che lo aveva costretto a lasciare la conduzione del quiz televisivo “L’Eredità” andato in onda su Rai 1, non aveva mai spesso di combattere. “Per mia moglie e per mia figlia, devo vederla crescere“, ripeteva ai microfoni. Ed era con questo coraggio e questa forza che stava lottando per andare avanti e superare la malattia.
“Quando avrò finito, e speriamo finisca bene, potrò raccontare. Anzi, vorrò raccontare che la ricerca medica mi sta dando una chance in più”, ha spiegato al settimanale. Poi ha aggiunto, parlando del suo percorso medico: ” Tra un mese, o forse un po’ di più, saprò come vanno le cure. I medici ogni tanto mi danno buone notizie. Ma dosano bene le parole – prosegue il conduttore di Rai 1. – Ogni tanto qualche momento di sconforto può esserci, ma l’affetto della famiglia, del pubblico e degli amici è una luce che illumina tutto”, aveva confessato Frizzi a Gente.
E ancora: “Ho sempre avuto la gioia di vivere e di godere la vita momento per momento, l’esperienza brutta che ho dovuto affrontare non ha fatto altro che confermare quello che già sapevo”, aveva raccontato. “La vita va goduta, perché non sai mai quello che succede domani“. Pochi giorni aveva commosso in diretta RAI il suo abbraccio ad Andrea, 19enne della provincia di Arezzo che era stato per 14 puntate a L’Eredità. Anche lì aveva pronunciato parole profonde che a sentirle oggi suonano come un addio: “Pensa alle cose della vita, questo è solo un gioco”.
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