Faida di Scampia, il retroscena: il boss degli Scissionisti chiamò F4 per un accordo

Un incontro per ristabilire i contatti e sanare quella rottura che si era creata tra gli Scissionisti e i Di Lauro. Nell’autunno del 2017 Raffaele Amato, a capo del clan degli Scissionisti, avrebbe provato a contattare Marco Di Lauro, arrestato pochi giorni fa a Chiaiano. La vicenda, come riporta Stylo24.it, è emersa dall’inchiesta C3, che a marzo del 2009 ha visto l’identificazione e la cattura di numerosi affiliati alla cosca degli “Spagnoli”.

Il colloquio. E’ il 30 novembre del 2017, quando viene registrato il colloquio in carcere tra il detenuto Salvatore N., suo fratello Paolo e la madre di quest’ultimi. Salvatore chiede a Paolo, suo fratello, se sia a conoscenza del fatto che Lello Amato “voleva contattare Marchetiello (Marco Di Lauro, ndr), il figlio di Ciruzzo (Paolo Di Lauro detto Ciruzzo ’o milionario, così chiamato da Luigi Giuliano in una partita a poker)”. Paolo conferma, anche se “Vettorio (il nome con cui è chiamato Enzo Notturno, all’epoca elemento in ascesa degli Scissionisti) non accetta”.

Ad un certo punto la madre dei due interviene e racconta al figlio detenuto che “mandarono a chiamare Marchetiello… lo mandò a chiamare Lello (Raffaele Amato, ndr)”, il quale aveva intenzione di “fare l’accordo. Volevano fare ‘una cosa’, un’altra volta, perché il fratello ha sbagliato ma non ha sbagliato il padre”

La donna, durante la conversazione, deduce che la scissione e la successiva faida sarebbero state innescate dal comportamento di Cosimo Di Lauro, che affida mansioni e ruoli ai suoi fidati, allontanando così i soci storici di Ciruzzo ‘o Milionario. L’incontro, però, non avvenne mai e la pace non fu mai fatta tra i due gruppi criminali, perché – stando alla conversazione intercettata dagli investigatori – all’accordo si oppose Vincenzo Notturno.

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