Via libera del Consiglio dei ministri al Ddl “Misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”, il cosiddetto “Family act”. Il primo ad annunciarlo è stato via Twitter il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Il Family Act presentato dalla ministra Elena Bonetti alla Leopolda – scrive Renzi – è stato appena approvato dal Consiglio dei ministri. Molto bene. Soldi e diritti per figli e famiglie”. Tra le misure principali previste, a sostegno della famiglia, c’è l’assegno universale per figli.
Il premier Giuseppe Conte ieri lo ha così annunciato: “Abbiamo approvato in Cdm il Family act, per sostenere la genitorialità, contrastare la denatalità, favorire la crescita dei bambini e giovani e la conciliazione della vita familiare con il lavoro, soprattutto femminile. Devo alle ministre Bonetti e Catalfo l’impegno per portare a compimento questo importante provvedimento”.
Assegno universale figli
L’assegno verrà corrisposto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del diciottesimo anno di età di ciascun figlio, ad eccezione della figlia o del figlio disabile per il quale non sussistono limiti di età, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione. Nel caso di figli successivi al primo, l’assegno subirà una maggiorazione del 20%, così anche nel caso di figlia o figlio disabile.
Verrà dato a tutti i nuclei familiari con figlie e figli a carico:
– un importo minimo per tutti i nuclei familiari con uno o più figlie o figli, cui viene aggiunta una quota variabile determinata per scaglioni dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE);
– viene erogato mensilmente con denaro o col riconoscimento di un credito fiscale
– l’assegno non concorre a formare il reddito complessivo;
– è attribuito per ciascun figlia o figlio, fino ai diciotto anni di età
– in caso di figlia o figlio successivo al secondo, l’importo dell’assegno universale è maggiorato del venti per cento;
– l’assegno universale è riconosciuto a decorrere dal settimo mese di gravidanza;
– l’assegno non rileva per il calcolo del reddito ai fini del riconoscimento delle prestazioni di welfare
– nell’erogazione si tiene conto dell’età dei figli a carico.
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