Ancora un richiamo di farmaci a base di ranitidina. Questa volta è l’azienda farmaceutica, Sanofi ad informare i pazienti del richiamo volontario di alcuni lotti del loro farmaco. Il motivo è la presenza dell’impurezza NDMA appartenente alla classe delle nitrosammine.
Nello specifico, facendo seguito alle precedenti circolari Federfarma prot. n. 14724/384 del 20 settembre 2019, prot. n. 14820/386 del 23 settembre 2019 e prot. n. 14843/389 del 23 settembre 2019, inerenti il divieto d’uso di alcuni farmaci a base di ranitidina, si tratta dei lotti BUSCOPAN ANTIAC*10CPR EFF 75MG – AIC 039279017. della ditta SANOFI.
L’azienda farmaceutica, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sottolinea, inoltre, che il farmaco oggetto di ritiro è il BUSCOPAN ANTIACIDO e non BUSCOPAN (privo di ranitidina) che è, invece, regolarmente disponibile in farmacia.
Due giorni fa l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva messo sotto la lente l’Ulcex della Laboratori Guidotti, il giorno dopo era toccato all’azienda farmaceutica Sandoz con la Ranitidina Hexal. Nella stessa giornata si erano aggiunti all’allerta anche altri farmaci analoghi delle ditte Menarini, Pensa Pharma, GlaxoSmithkline e Firma (dal Ranidil, allo Zantac, al Raniben, alla Ranitidina Pensa).
Rischio cancro
La ranitidina è un inibitore della secrezione acida. Viene utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida. Non deve contenere nitrosammine: la Ndma è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla base di studi condotti su animali.