Manca solo l’ufficialità, ma è ormai certo: proroga di altri 14 giorni delle misure restrittive e riapertura il 2 maggio. E’ quanto prevede il prossimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sta per varare l’Esecutivo di Giuseppe Conte.
Proroga delle misure restrittive: apertura il 2 maggio
L’obiettivo delle autorità è superare le festività pasquali e i ponti del 25 aprile del 1 maggio, quando è più probabile che un allentamento delle misure favorisca spostamenti e assembramenti. Per questo il Governo sta valutando un ulteriore slittamento del lockdown di altri 20 giorni circa. Dal 13 aprile, data di scadenza dell’ultimo DPCM, al 2 maggio. Dopo il 13, però, trascorse le vacanze pasquali, potrebbero riaprire alcune attività commerciali, in particolare legate alla filiera agroalimentare e sanitaria. Sarà comunque necessario adottare le misure di prevenzione e i criteri di distanziamento anti-contagio.
Fase 2: quando comincia
Resta da capire come muoversi per la fase 2, che potrebbe cominciare proprio dopo il 1 maggio. Non si esclude un’apertura a scaglioni per alcune attività commerciali meno rischiose, come le cartolibrerie. Bar e ristoranti invece dovrebbero essere gli ultimi negozi che potranno rialzare le serrande. “Ci sarà una cabina di regia annunciata dal presidente del Consiglio della quale Fontana sarà parte integrante. È una cabina scelta dalle stesse regioni, nella quale ci sarà Bonaccini e un terzo presidente che ci sarà comunicato a breve dalla conferenza delle Regioni”, ha detto il ministro degli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.
Quindi, nonostante le continue pressioni della Confidustria, che chiede un’immediata riapertura delle aziende e delle fabbriche al Nord, il Governo pone l’accento sulla necessità di tutelare anzitutto la salute degli italiani e di evitare possibili nuove ondate dell’epidemia che possano vanificare gli sforzi fin’ora fatti. Boccia ha detto di comprendere le esigenze degli imprenditori, “ma ci sarà una valutazione scientifica e delle cabine di regia con Anci e rappresentanti delle parti sociali, in cui Confindustria potrà dare il suo contributo». «Il presidente della Lombardia Fontana – ha annunciato – sarà nella cabina regia nazionale”.
Come funzioneranno le fasce di rischio
In attesa del decreto ufficiale, sembra evidente che si riaprirà in base all’importanza delle fasce lavorative e al relativo indice di rischio connesso. L’obiettivo è di indicare le linee guida sulle modalità con cui le diverse professioni potranno ripartire. La mappa prevede tre diversi indici di rischio (basso, medio e alto): ad ogni livello dovrebbero corrispondere adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale. Dal 2 maggio potrebbe funzionare così: l’Italia ripartirà “un pezzo alla volta”. E saranno riammessi piccoli spostamenti fuori casa, ma con la permanenza dell’obbligo di mascherina e il divieto assoluto di assembramenti.