Fase 2, si può andare al cimitero?

Fase 2, si può andare al cimitero? Il 4 maggio inizia la fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia ma i dubbi sono ancora tanti tra i cittadini su cosa si può fare e cosa no, tra questi c’è chi si chiede se è possibile andare al cimitero per far visita ai defunti o se questo è ancora vietato.

Per questo motivo il sito del governo ha pubblicato una Faq, che dà un’interpretazione del testo del dpcm. Il Dpcm 26 aprile 2020 introduce, a partire dal 4 maggio, diverse novità, tra le quali, per esempio, la possibilità delle visite ai propri congiunti che vivono nella stessa Regione. Prevista anche la riapertura di parchi e giardini pubblici, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie ed evitando comunque gli assembramenti. I sindaci potranno decidere di chiudere nuovamente e in via temporanea i parchi, qualora il divieto di assembramento non potesse essere garantito.

E’ obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico (quali mezzi di trasporto pubblico ed esercizi commerciali). Il nuovo Dpcm sancisce anche l’obbligo di rimanere all’interno della propria abitazione per tutti coloro che presentano sintomi legati a sindromi respiratorie e una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.

Si può andare al cimitero?

Sì. E’ consentito spostarsi nell’ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti. Questo ovviamente sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento. Come per i parchi, anche nei cimiteri deve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, ove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il Sindaco può disporne la temporanea chiusura. Per le regole relative alle cerimonie funebri, anche all’interno dei cimiteri, si veda l’apposita faq.

Per quanto riguarda i funerali, il premier aveva annunciato la possibilità di celebrarli dal 4 maggio con un massimo di 15 persone. Ci sono però tutta una serie di prescrizioni da rispettare per celebrarli. Tra queste c’era l’utilizzo del termoscanner prima di entrare in Chiesa, cosa che è stata criticata dalla Cei. “Il termoscanner, in un primo momento richiesto per la celebrazione dei funerali, non è più considerato tale” spiega Ivan Maffeis, sottosegretario della Conferenza episcopale italiana (Cei).

I vescovi si stanno organizzando con modalità variabili e risposte diverse e in ordine sparso. Qualche pastore preferisce ancora la prudenza e chiede ai parroci di restare alle modalità adottate durante il lockdown. Sarebbero troppe le responsabilità per i sacerdoti.

https://www.teleclubitalia.it/193039/fase-2-la-circolare-del-viminale-congiunti-spostamenti-funerali-e-attivita-motoria-ecco-le-regole/

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