Nessuna lettera, nessun biglietto lasciato da Pasquale Pinto per spiegare il suo gesto. Questa mattina il 54enne, di professione guardia giurata, che tutti chiamavano Lino, ha ucciso prima la moglie, Eva Kaminska, colpendola più volte alla gola.
Femminicidio-suicidio a San Giovanni a Teduccio, chi sono le vittime
I fatti sono accaduti a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia Est di Napoli. L’uomo si è affacciato al balcone della sua casa di via Raffaele Testa e ha cominciato a sparare in strada, soprattutto all’indirizzo dei poliziotti intervenuti sul posto. Quando le forze speciali hanno deciso di fare irruzione il 54enne era già morto. Da una prima ricostruzione avrebbe ingerito farmaci o altre sostanze.
Eva Kaminska, ma anche Pasquale Pinto, vengono descritti dai vicini di casa come molto attenti ai loro tre figli: un giovane di 18 anni, un altro ragazzo di 16 e una ragazza di 14. Al momento della tragedia, nessuno dei tre figli della coppia era in casa: i due più giovani si trovavano a scuola, mentre il maggiorenne era partito per una gita scolastica.
Il racconto
“Quando l’ho visto affacciato dal balcone stamattina non mi sembrava lui, era indemoniato”. Così una vicina di casa commenta quanto accaduto, intorno alle ore 9, questa mattina. Sì perché, a quell’ora, Lino Pinto si è affacciato al balcone di casa sua e, pistola in pugno, ha sparato in strada, seminando il panico; in quel momento, il 54enne aveva giù ucciso sua moglie Eva.
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