Quello che dovrebbe essere un giorno di crescita sociale e di riflessione, visti anche i recenti episodi drammatici di cronaca, si trasformata ancora una volta nelle festa dell’illegalità. 8 marzo, giornata internazionale della donna, tra Napoli e provincia si trasforma pure quest’anno nelle festa dei venditori abusivi. Sono visibili ad ogni angolo delle città infatti gli ambulanti che hanno allestito bancarelle per le vendita di mimose, tipico fiore dedicato alle donne in questa giornata.
Banchetti di fortuna, sedie, ombrelloni e talvolta anche cofani di auto trasformati i negozi abusivi. Allestiti nei pressi di incroci, semafori, rotonde, su marciapiedi o lungo strade come la cricumvallazione esterna. In alcuni casi gli addetti alla vendita su addirittura bambini, come abbiamo notato stamani sul Corso Europa a Villaricca.
Un business illecito di migliaia di euro con pochissimi controlli delle forze dell’ordine, con buona pace dei fiorai, che lottano ogni giorno per mantere la serranda alzata, per far quadrare i conti e pagare le tasse. Un mercato nero che spesso finisce per favorire anche i clan con la ‘tassa’ pagata dagli abusivi per posizionare e bancarelle.
“Spesso e volentieri – spiega il consigliere regionale Francesco Borrelli – si tratta di merce proveniente dalle floricolture abusive gestite dalla criminalità organizzata. Acquistando mimose e altri fiori di dubbia provenienza si finanzia la malavita. I fiori sono un regalo bellissimo ma vanno acquistati dai negozianti in regola, che pagano le tasse e rispettano la legge. Troppo spesso le persone oneste subiscono la concorrenza sleale degli abusivi. Meglio spendere qualche euro in più – aggiunge Borrelli – ma avere la certezza di acquistare un prodotto di qualità, proveniente da floricolture gestite da imprenditori onesti”.