Un karaoke con divieto per le canzoni in napoletano: è quanto accaduto a Pasquale Abbatiello, 26 anni, in un locale del centro storico di Firenze. A raccontarlo è lo stesso giovane, che sui social ha raccontato l’amara esperienza.
Firenze, locale vieta di cantare in napoletano a Capodanno: la denuncia-social di un 26enne
«Ebbene sì, in un noto locale del centro di Firenze mi è stato proibito di cantare ad un karaoke pubblico in lingua napoletana e, in particolare, un brano di Angelo Famao dal titolo “Tu si a fine do munno”, il cui testo, tra l’altro, non è tutto in dialetto napoletano. Il motivo? Si tratterebbe, mi è stato riferito, di una scelta del proprietario il quale gradirebbe altri tipi di canzoni. Ma forse questo signore non sa che le canzoni napoletane sono tra le più amate e ascoltate in tutto il mondo. O forse lo sa, il che è anche peggio».
Abbatiello racconta di aver scelto Firenze per festeggiare il Capodanno con un gruppo di amici. La sera del 1° gennaio, il giovane si trovava in un locale del centro storico che proponeva karaoke per i clienti. Dopo aver scelto una canzone napoletana, gli è stato impedito di esibirsi.
«Una volta salito sul palco del locale, inserisco il titolo della canzone sul computer per far partire il karaoke. Ed ecco che l’addetto all’evento, avendo notato dal titolo che si trattava di una canzone in lingua napoletana, mi impedisce di continuare, avvertendomi che non si può cantare in napoletano. A quel punto, chiedo immediatamente spiegazioni e lui risponde che si tratta di una scelta del proprietario del locale, che consente di cantare solo in italiano, francese, inglese e tedesco, ma non anche in napoletano».
Un episodio che, secondo il giovane, rappresenta una scelta discriminatoria e inaccettabile: «Che un fatto del genere accada in un locale della città che ha dato i natali al più grande Poeta di tutti i tempi, fa ancora più rabbia. Ma l’indignazione non può bastare, occorre una seria denuncia. Perché nel 2025 non è possibile censurare un’espressione culturale così importante come la musica napoletana».
L’intervento del sindaco Mastella
Anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha commentato l’episodio, definendolo un grave atto di ignoranza culturale: «Leggo che a Firenze hanno vietato ad un ragazzo beneventano di cantare in dialetto napoletano, in un locale. Depreco questo atto, stupido, razzista e colmo di incultura musicale. ‘O sole mio è la canzone italiana più conosciuta al mondo. Questa forma di strisciante razzismo che si inietta pure nei gusti musicali è stupida, preoccupante e velenosa».
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