Fondi di coesione, il Consiglio di Stato dà ragione alla Campania. De Luca: “Una battaglia di civiltà”

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto l’obbligo del ministro per gli Affari Europei e il Pnrr Raffaele Fitto di concludere l’accordo di coesione con la Regione Campania per la distribuzione dei fondi necessari. Questa sentenza rappresenta una vittoria significativa per la regione che aveva presentato ricorso a gennaio, lamentando notevoli ritardi rispetto ad altre regioni e province autonome italiane.

Più volte De Luca ha criticato l’inefficienza del governo centrale nel finalizzare l’accordo, evidenziando come tali ritardi abbiano impedito il finanziamento di vari progetti strategici vitali per il territorio. Il Tar per la Campania aveva già accolto il ricorso, con una decisione ora confermata dal Consiglio di Stato.

Il ministro competente avrà 45 giorni per concludere il procedimento e prendere posizione sulla sussistenza di tutte le condizioni richieste dalla legge per la stipula dell’accordo di coesione.

La soddisfazione di De Luca

«Il Consiglio di Stato ha confermato pienamente le tesi della Campania, ha censurato i ritardi, e stabilisce l’inaccettabilità delle procedure messe in campo dal governo. E ha considerato pretestuosa la sopravvenienza dell’articolo 10 del Decreto coesione: smantellata la norma che surrettiziamente introduceva la vicenda Bagnoli nel Fondo Fsc. Ci si augura – ha dichiarato il governatore – che a questo punto sia terminata la lunga e vergognosa catena di pretesti, di dilazioni, di ritardi strumentali, che ha penalizzato e penalizza le imprese, le famiglie, i Comuni della Campania. Ci si augura di poter cominciare a lavorare nell’interesse delle nostre comunità».

«È il risultato – ha aggiunto – della battaglia di civiltà e di dignità nella quale si sono impegnati in questi mesi centinaia di sindaci, amministratori, semplici cittadini. È un motivo di grande speranza e di grande soddisfazione per quanti hanno creduto nella giustizia amministrativa del nostro Paese».

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