“Si ho abusato di lei e poi l’ho uccisa”. Raimondo Caputo, detto Titò, avrebbe confessato il delitto della piccola morta al Parco Verde di Caivano nel 2014. Caputo nel processo è imputato insieme alla compagna Marianna Fabozzi.
A riferire quanto raccontato da Raimondo Caputo, come riporta Il Mattino, è Mario Della Valle, per 5 mesi compagno di cella di Caputo nel carcere di Poggioreale, nella sezione della casa circondariale riservata ai cosiddetti ‘sex offender’. Titò nella casa circondariale napoleta subì anche un’aggressione e per questo fu trasferito. “In cella – ha detto Della Valle – Caputo ha raccontato di aver abusato delle figlie della compagna e di aver abusato e ucciso Fortuna Loffredo. Sull’omicidio non gli abbiamo creduto finché non è arrivata l’ordinanza, a quel punto l’ho picchiato”.
Della Valle è stato ascoltato dai giudici della quinta sezione della Corte d’Assise di Napoli, di fronte alla quale si svolge il processo che vede imputati Caputo, per omicidio volontario e abusi su minori, e la compagna. “Caputo e Fabozzi si coprivano a vicenda. – ha aggiunto l’ex comagno di cella del presunto orco – Lei copriva lui sugli abusi alle figlie perché lui a sua volta taceva sulla morte del piccolo Antonio Giglio, figlio della Fabozzi e da lei buttato dalla finestra, cosa che lui sapeva”. Secondo quanto riferito oggi in aula Titò avrebbe abusato in una circostanza della bambina, durante una festa di carnevale, e sarebbe l’autore del delitto.