Le assenze di Marta Fascina al recente congresso di Forza Italia e alla celebrazione dei 30 anni del partito hanno acceso i riflettori sul suo ruolo all’interno del partito.
Malessere dei deputati di Forza Italia per le assenze di Marta Fascina
L’ex compagna di Silvio Berlusconi continua infatti a mantenere un profilo basso negli impegni politici, pur non esitando a commemorare il suo “quasi marito” sui social media, inclusa una dedica molto appassionata per San Valentino.
Durante la sua ultima e unica apparizione alla Camera dei deputati del 2024, aveva fatto intendere di partecipare al congresso che si è tenuto a Roma. Così però non è stato.
Proprio da lì (anche se al momento sono solo voci), alcuni deputati di Forza Italia avrebbero manifestato malessere per il suo comportamento e suggerito di inviare un segnale chiaro a Fascina.
La proposta di revocare la diaria in caso di assenza
Quale? Revocarle la diaria in caso di assenza dalle sedute parlamentari. Attualmente, ogni gruppo parlamentare dispone di un numero limitato di “giustificazioni” che permettono ai deputati assenti di ricevere comunque un “rimborso” di 206 euro a seduta, per un totale che varia tra 1.200 e 1.600 euro al mese. Finora, Fascina ha beneficiato di questo sistema, ma il clima di frustrazione crescente potrebbe portare a un cambiamento.
La perdita della diaria non rappresenterebbe un grosso danno economico per Fascina, che ha ricevuto 100 milioni in eredità da Berlusconi.
Sarebbe però, come sottolinea anche Repubblica, un forte segnale di malcontento nei suoi confronti con possibili implicazioni per il suo ruolo di segretaria della Commissione Difesa. Con il rinnovo dei vertici delle commissioni previsto per il prossimo anno, a metà legislatura, la sua posizione potrebbe essere messa quindi in discussione.
L’onorevole, pur non mettendo quasi piede in Parlamento, ha già giocato alcune carte imponendo Stefano Benigni come vicesegretario della Commissione e cercando di promuovere Gloria Saccani Jotti come sottosegretaria all’università.
Tuttavia, la nuova leadership del partito potrebbe metterla in minoranza. La gestione del caso Fascina è uno dei test che dovrà affrontare Antonio Tajani per la solidità e l’unità del partito nei prossimi mesi.