Mentre Francesco M. annegava la baby sitter si era allontanata per rispondere al cellulare. È quanto emerso dalle primissime indagini dei Carabinieri di Santa Severa sulla drammatica vicenda del piccolo di due anni morto ieri sul litorale laziale.
Francesco morto annegato, la ricostruzione
La donna, 50 anni, è stata ascoltata per ore dai militari dell’arma che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Sembrerebbe che la babysitter si fosse allontanata per qualche minuto mentre parlava al cellulare e che per questo avesse lasciato da soli i due fratellini. Una volta tornata, non ha più trovato Francesco.
Il piccolo, infatti, era sott’acqua, ad un metro e mezzo, due metri di profondità. A soccorrerlo in un primo momento è stato il proprietario dello stabilimento, che lo ha afferrato, tirato fuori dall’acqua e ha cercato di rianimarlo, praticandogli il massaggio cardiocircolatorio.
Solo dopo diversi minuti, sul posto, è arrivata l’eliambulanza del 118, che ha trasportato il piccolo al Bambino Gesù di Palidoro: le manovre di rianimazione dei medici, durate circa mezz’ora, si sono rivelate vane.
Accertamenti sulla babysitter
La salma del piccolo è stata trasferita in obitorio e non è stata ancora riconsegnata alla famiglia, il corpicino è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per lo svolgimento dell’autopsia. I risultati degli esami autoptici serviranno chiarire le cause che hanno provocato il decesso e aiuteranno gli inquirenti ad accertare eventuali responsabilità a carico della babysitter alla quale i genitori di Francesco avevano affidato lui e suo fratello. e dell’assistente bagnante di turno.