Napoli. Dovrebbe essere l’ultima settimana di campagna elettorale e i dem dovrebbero essere più uniti che mai a raccattare i voti necessari per evitare una nuova debacle a Napoli. Tutti uniti verso il ballottaggio: ma che!
Non passa giorno che non si attaccano a vicenda. L’oggetto del contendere sempre lo stesso: la resa dei conti tra gli ex bassoliniani.
L’ultimo post al vetriolo quello di Marciano che su FB ha sbottato con un “Adesso basta”:
Cara Valeria Valente, “basta” lo diciamo noi.
Cara Valeria, “basta” lo dicono i nostri elettori.
Matteo Orfini, a Roma, pronuncia parole durissime contro Verdini. Il presidente nazionale del PD cerca, giustamente, di mettere Giachetti al riparo dal rischio, concretissimo, di perdere i voti della “sinistra”.
“Adesso basta”, cara Valeria, non lo dici tu ma lo dicono tanti nostri elettori, delusi e arrabbiati con i quali proviamo, tra mille difficoltà, a tenere aperto un dialogo.
Chi non è d’accordo con le alleanze, avallate da te, deve ritirarsi dalla campagna elettorale ? Deve restare a casa? Deve arrendersi all’evidenza dei fatti? Oppure, sulla base di una critica politica chiara, come ha fatto Bassolino, continuare a chiedere il voto per quegli uomini e quelle donne del Pd che rappresentano un punto di vista differente e alternativo all’alleanza con Verdini e soci, non decisa da nessun organismo di partito?
Cosa deve ancora succedere per capire che, attaccando Bassolino, principale riferimento alternativo al sindaco in carica, si spingono tanti nostri elettori verso l’astensionismo? Sono già stati fatti errori in questi mesi ed è davvero il momento di dire “basta” a una serie sconcertante di atti autolesionisti
Replica tosta e piccata ad un altro post della Valente:
Caro Antonio, adesso basta. Te lo chiedo col rispetto di sempre, ma con altrettanta fermezza.
Per 5 lunghi anni non è mancato giorno in cui non ci fosse una tua parola, un tuo post che denunciasse puntualmente de Magistris, la sua arroganza, l’inconcludenza, la pochezza amministrativa e politica, i gravi danni che stava facendo a Napoli. In tutta risposta, il sindaco uscente ti ha, in maniera offensiva, definito il “re della monnezza”. E come te, per cinque anni, de Magistris ha offeso in tante occasioni tutto il Pd, che pure lo aveva sostenuto al ballottaggio.
Cosa ti è successo da qualche mese a questa parte? De Magistris non esiste più nei tuoi post. Sembra che per te non sia più un problema. Perché? Anche nel giorno in cui Lettieri se ne va in giro con Berlusconi, continui ad attaccare solo il Pd sulla storia delle alleanze. Tra alleanze sottobanco per avere i voti senza dichiararne la paternità, come per lunghi anni si è fatto, e alleanze piene, ho preferito le seconde. Quando un accordo è alla luce del sole, altrettanto chiari sono i confini oltre cui non si può andare. Come nella vicenda del senatore D’Anna, a cui abbiamo detto che ha sbagliato, costringendolo alla retromarcia, e che noi stiamo senza ambiguità dalla parte di Rosaria Capacchione e Roberto Saviano. Così si rispettano tutti gli elettori e gli si può chiedere il voto a testa alta. In primo luogo a quelli del Pd, a cui interessa costruire l’alternativa a de Magistris, a Lettieri e ai 5 Stelle.
Andrò fino in fondo a questa sfida, convinta di poterla vincere, per Napoli e per tutti noi. Spero anche per te.
Un querelle insomma in piena regola, fatta ancora una volta sui Social e non nel partito.