Frattamaggiore, la banda della gioielleria confessa. Eseguita l’autopsia sul corpo di Ottaiano

Le confessioni sono arrivate subito. La banda arrestata per la tentata rapina alla gioielleria Corcione di Frattamaggiore, durante la quale è rimasto ucciso il 26enne Raffaele Ottaiano, è crollata subito dinanzi ai militari nella caserma di Caivano. I carabinieri della locale tenenza insieme ai colleghi di Castello di Cisterna, dopo l’arresto in flagranza da parte del poliziotto fuori servizio di Luigi Lauro, l‘altra notte hanno chiuso il cerchio sul gruppo criminale. I banditi fuggiti in un primo momento sono Carmine Pagnano, 30 anni, ferito all’avambraccio destro da un colpo di pistola probabilmente durante gli spari di sabato scorso, Antonio Topa, 28 anni, e Pietro D’Angelo, 41 anni.

Pagnano e Topa sono residenti nel cosiddetto Bronx di Caivano mentre D’Angelo è residente a Frattamaggiore. Quest’ultimo, il più anziano del gruppo, secondo gli investigatori avrebbe svolto il ruolo di ‘palo’ all’esterno della gioielleria. Ad incastrare il 41enne anche alcuni indumenti usati durante il raid e ritrovati in casa nel corso della perquisizione domiciliare. A quanto pare prima della cattura avrebbe provato a nascondersi in provincia di Avellino. I carabinieri hanno però chiuso in breva la caccia all’uomo anche grazie alle immagini di videosorveglianza. I rapinatori sono ora nel carcere di Poggioreale in attesa di convalida e sono accusati di tentata rapina aggravata, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione in concorso. Ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Ottaiano e si attendono le relazioni dei periti entro 60 giorni. Il titolare dell’attività commerciale Luigi Corcione è iscritto nel registro degli indagati e dovrà dimostrare la legittima difesa.

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