Arriva ad un punto cruciale il caso dei “furbetti del cartellino” dell’Asl di Caserta. Il giudice per l’udienza preliminare ha decretato l rinvio a giudizio a carico di 25 indagati, tutti dipendenti dell’Asl casertana, del distretto 13 di Maddaloni.
L’indagine di riferimento operata dal mese di ottobre a dicembre 2015 dai Carabinieri della Stazione di Valle di Maddaloni sotto la direzione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, è stata espletata mediante attività tecnica di videoripresa e mirati servizi di pedinamento e analisi dei tracciati dei cartellini magnetici di riconoscimento, portò nel 2016, all’esecuzione di 16 misure cautelari.
In particolare vennero sottoposti agli “arresti domiciliari” 9 dei predetti soggetti ed alla “sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio-servizio” per la durata di mesi sei altrettanti 7 indagati.
Le investigazioni consentirono in particolare di: acclarare come gli indagati lasciavano il posto di lavoro subito dopo aver registrato la loro presenza mediante l’avvicinamento del badge in dotazione alla macchina cosiddetto “marca-tempo” all’atto dell’inizio della giornata lavorativa, ottenendo così un’ingiusta corresponsione e dedicandosi, in alcuni casi, ad impegni ed hobbies attinenti la vita privata.
E a documentare come alcuni dipendenti, utilizzando i badge dei colleghi assenti, ne registravano fraudolentemente l’inizio del servizio e a riscontrare le responsabilità di due dirigenti dell’unità operativa di medicina legale, circa la falsa attestazione in alcuni certificati di morte, della loro presenza in occasione di decessi, al fine di rilasciare la necessaria autorizzazione al seppellimento. Due giorni fa, al termine dell’ultima fase dell’udienza preliminare, il GUP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere condividendo appieno le tesi accusatorie mosse dalla Procura, ha emesso pertanto rinvio a giudizio fissando la prima udienza del dibattimento al 20 aprile 2020.