Pare che il termovalorizzatore di Giugliano non si faccia. La gara è stata chiusa con un nulla di fatto dal commissario Carotenuto. A rivelarlo oggi è il Mattino. Insomma a quanto pare nessuna società si è fatta avanti per mettere mano alla costruzione dell’impianto.
I nodi da sciogliere sono tanti. La ditta che gestirà l’impianto guadagnerà solo dall’energia prodotta e non dai conferimenti. Poi c’è da chiarire la proprietà delle ecoballe. Di chi sono dell’impregilo? Non si sa.
Qualsiasi altra soluzione proposta dai comitati o da gruppi di studio è considerata inapplicabile a causa degli alti costi. Dall’impianto al plasma, all’incenerimento nei cementifici, alla riapertura per conferire tutto in discarica. L’unica soluzione per eliminare il mostro di Taverna del Re sembra essere l’inceneritore anche se i gruppi ambientalisti insistono su soluzioni alternative.
Soluzioni alternative che si dicono costose anche se per l’impianto è prevista una spesa di 400 milioni di euro. E mai possibile che per le altre ipotesi i costi siano più alti ancora? Non si sa. Ad ogni modo la vicenda si complica sempre di più e quelle ecoballe rischiano di restare lì per sempre.
Carotenuto raggiunto al telefono però ha fatto sapere che ha già indetto una nuova gara.