I primi tre Comuni a trovare un accordo sulla Centrale di Committenza sono stati Melito, Villaricca e Mugnano: il 16 dicembre 2015 si sono associati e hanno stabilito che Melito diventasse il Comune capofila, in pratica a chi spetta materialmente bandire la gara.
Dopo Melito, Mugnano e Villaricca, è stata la volta di Marano, Qualiano e Giugliano con quest’ultimo Comune capofila. La convenzione è stata firmata alla fine di dicembre 2015. Recentemente, le rispettive giunte hanno approvato il regolamento per la gestione associata deele acquisizioni di beni, servizi e lavori. Dulcis in fundo, Calvizzano che, per la gestione delle gare d’appalto, ha preferito affidarsi al Consorzio Asmel (Associazione per la sussidiarietà e modernizzazione enti locali) una costola del consorzio ASMEZ, al quale il più piccolo Comune del comprensorio giuglianese Comune aderisce da diverso tempo, pagando una quota annuale. Dal primo gennaio 2016, i Comuni non capoluogo di provincia, per acquisti di forniture e servizi, devono fare obbligatoriamente ricorso alla centrale unica di committenza (Cuc).
Si tratta di una forma di accentramento della gestione delle gare ad evidenza pubblica, per importi superiori ai 40mila euro (al di sotto di tale soglia è ammesso l’affidamento diretto), finalizzato a perseguire: maggiore celerità delle procedure di gara, attraverso il modello fondato sull’unicità della struttura amministrativa e gestionale; creare un’unità organizzativa gradualmente strutturata e specializzata nella conduzione delle procedure di gara per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture; ottimizzare l’uso delle risorse; ottenere possibili economie di gestione, concentrando in un unico procedimento l’acquisizione di forniture e servizi di identica natura; semplificazione del procedimento; condivisione modulistica e dei processi amministrativi; massima trasparenza nell’ambito delle attività di prevenzione delle infiltrazioni criminali.
di Mimmo Rosiello