Diego Maradona, Rigoberta Menchù, Fidel Castro. Televisione, carta stampata e radio. Questo è Gianni Minà, maestro di giornalismo italiano, che a conclusione della puntata odierna di ClubNapoli AllNews è intervenuto telefonicamente: “Pino era uno di quei napoletani serissimi e rigorosi come Troisi, al contrario di quanto loro facessero pensare pubblicamente. Erano molto amici e sapevano di condividere questo “cuore matto”. Pino si fermò quasi tre anni perché si pensava che non reggesse la fatica del concerto, ma il destino aveva deciso e lui lo seguì. Aveva ragione lui a voler seguire la sua strada. L’ho sempre ammirato per la sua generosità, ha dato una chance a tutti. Pino non ha avuto rivali, è stato uno strumentista come pochi. Era innamorato di Napoli perché napoletano sino al midollo, non aveva un carattere facile. Io amo molto gli artisti napoletani. Amo molto i napoletani in generale. Un’artista napoletano deve fare spesso più sacrifici degli altri e io mi sono affezionato alla grandezza di quello che loro hanno proposto. E’ un credo che non finisce mai, un’ovazione continua.