“Se l’amministrazione comunale battesse un colpo e nelle prossime ore destinasse una struttura accogliente per questa attività, l’Asl Napoli 2 Nord potrà allestire in poco tempo una struttura vaccinale. Ritengo che su questi temi non ci possono essere difetti di comunicazione o politica che tenga. E’ necessario un centro vaccinale anche al centro di Giugliano, a chiederlo sono tanti cittadini che non possono o hanno difficoltà a raggiungere Lago Patria”. Sono le parole del consigliere regionale Giovanni Porcelli, intervenuto a Campania Oggi, trasmissione di Teleclubitalia, parlando dei centri vaccinali dell’area nord.
Per quanto riguarda i vaccini ai bambini, che in Campania partono dal 16 dicembre, Porcelli dice: “Sui vaccini ai bambini facciamo parlare gente competente: medici, scienziati e pediatri. Io se devo far somministrare a mio figlio un medicinale o un vaccino consulto il pediatra. Non vedo perchè non dovrei fidarmi adesso per il vaccino contro il Covid”.
Sulla mancanza di medici sulle ambulanze a Giugliano, il leader di Campania Libera si esprime così: ”E’ sicuramente un problema molto serio e delicato e non riguarda solo Giugliano. Per fronteggiare il problema abbiamo raggiunto un accordo in sede sindacale per contrastare il fuggi fuggi da altri pronti soccorsi. In questo mese ci saranno nuovi 40 medici qualificati per l’emergenza urgenza”.
Giovanni Porcelli (Campania Libera) a Teleclubitalia
Sul Green Pass rafforzato e sui controlli il consigliere regionale commenta: “Non possiamo nasconderci dietro al dito, è difficile organizzare controlli capillari. Ma basterebbe semplicemente creare, ad esempio, un clima di collaborazione con gli esercenti delle attività commerciali che controllano i propri clienti”.
L’esponente in consiglio regionale poi ha commentato la proroga dei contratti dei precari della sanità reclutati durante il Covid annunciata da presidente De Luca fino al dicembre 2022: “Questa è la madre di tutte le battaglie. Si tratta di un primo passo verso la stabilizzazione. Non possiamo utilizzare professionisti senza dare loro una certezza in termini professionali. Ma c’è da lavorare nei confronti del governo anche sui precari storici della sanità campana che hanno iniziato a lavorare durante il commissariamento”.