Messa Giovedì Santo. Sarà un Giovedì Santo diverso dal solito, con una Messa in Cena Domini “segnata” dalla pandemia: questo perché sarà un’intera Pasqua molto strana, particolare ma non per questo meno “intensa”. Il coronavirus ha sconvolto la vita di tutti e anche nella preparazione alla Resurrezione del Signore la Chiesa stessa è dovuta intervenire per rivoluzionare la Settimana Santa fin dagli appuntamenti con Papa Francesco. La regola da seguire è la chiusura di tutte le chiese e il divieto di assembramenti, il che porta inevitabilmente a poter seguire i riti con il Santo Padre dell’intera Settimana Santa in rigorosa diretta tv (su Rai 1 e Tv 2000) e video streaming sul canale di Vatican News.
E così per la prima volta si avrà un Giovedì Santo celebrato senza la Messa crismale ma soprattutto senza la Lavanda dei Piedi che Papa Francesco dal 2013 sceglieva di celebrare all’interno di un carcere d’Italia. Di conseguenza, la Messa in Cena Domini verrà celebrata nella Basilica di San Pietro a partire dalle ore 18.
Messa “In Coena Domini”: origini e significato
Con la Santa Messa nella Cena del Signore si ricorda la memoria dell’Ultima Cena di Gesù insieme ai 12, dove Giuda tradisce Gesù ma allo stesso tempo Gesù consegna all’intera Chiesa nascente la modalità della diffusione della fede. Con la carne del Suo Corpo e con il vino del Suo Sangue, il Signore annuncia le ultime ore prima della Passione ma anche la giuria della futura Resurrezione. Nel Giovedì Santo, la Chiesa Cattolica assieme all’unità del Papa rinnova quella “Cena Domini” con l’ultima Santa Messa prima della Veglia Pasquale del Sabato Santo, anticipando il dolore del Calvario nella Via Crucis di domani, Venerdì Santo.