Giudice di pace, le associazioni forensi lanciano un appello ai commissari prefettizi di Giugliano. Più di duecento le firme raccolte dagli avvocati dell’area giuglianese, che da mesi si battono per scongiurare la chiusura del presidio giudiziario di Marano. Il tempo stringe e la sorte della struttura, da anni ubicata in un angusto prefabbricato di via Cesina, resta nelle mani della triade commissariale del popoloso comune, parte integrante del mandamento giudiziario che comprende anche anche Marano, Calvizzano, Mugnano, Melito, Qualiano e Villaricca. Al Comune di Giugliano, ancora indeciso sul da farsi, è stato chiesto di sottoscrivere, al pari degli altri comuni, un accordo che preveda – così come contemplato da un recente decreto ministeriale – la ripartizione delle spese di gestione tra gli enti locali e il dispiegamento di personale amministrativo.
Il contenuto della missiva. L’appello è stato promosso dalle associazioni forensi Aiga e Palumbo ed è sottoscritto, tra gli altri, dall’onorevole Giovanna Palma e dal segretario provinciale del Pd Venanzio Carpentieri, entrambi avvocati. Se l’accordo non dovesse essere siglato, le attività del Giudice di pace sarebbero accorpate – da qui a qualche mese – presso la sede circondariale di Aversa, dove – denunciano gli avvocati dell’area a nord di Napoli – “non è stato ancora allestita una struttura idonea alle esigenze di un bacino di utenza di circa 350 mila abitanti”. “Sicuramente il mantenimento degli uffici – aggiunge l’avvocato Gianfranco Mallardo, componente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli – prevede un costo per gli enti locali. Ma tale costo può trasformarsi in valore economico per il territorio, in riferimento all’indotto commerciale, ma anche di carattere culturale poiché si scongiurerebbe la chiusura dell’ultimo presidio di legalità della zona”. Il Comune di Marano, nel giro di qualche mese, dovrà infatti rinunciare anche alla sede della sezione distaccata del tribunale di Napoli, tuttora funzionante anche se limitatamente ai procedimenti pendenti, ma anch’essa destinata ad essere accorpata al nuovo tribunale Napoli nord di Aversa.