Giugliano. Era originario di Giugliano – ma residente a San Marcellino – Antonio Bamundo, ucciso in un agguato il 12 maggio del 2000 sotto gli occhi del nipotino. I mandanti e gli esecutori sono rimasti avvolti nell’ombra fino a questa mattina, quando i Carabinieri hanno messo le manette a tre esponenti del clan dei Casalesi.
Bamundo fu trucidato dai sicari 16 anni fa nel distributore di cui era titolare. I killer finsero di fare un rifornimento, poi scesero dalla vettura e fecero fuoco. Ad assistere alla scena il nipotino di 8 anni. L’uomo morì poco dopo nell’ospedale di Aversa.
La vittima era ritenuto dagli inquirenti un affiliato del clan di Vincenzo Zagaria – da non confondere con Michele Zagaria – e fu arrestato l’anno prima nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Mario Tappino e Luigi Iommelli, rimasti vittima di un caso di lupara bianca. A Giugliano Bamundo aveva la base operativa per i suoi affari.
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