Giugliano, nuova vita per la casa del boss Rea: diventerà struttura per giovani

Il Ministero degli Interni finanzia il progetto del Comune di Giugliano contro la dispersione scolastica. Il Comune di Giugliano è risultato il primo in graduatoria nel Bando relativo al P.O.N. Legalità per il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati. Il progetto presentato è finanziato dal Ministero dell’Interno si chiama “DIGA – Lotta alla Dispersione a Giugliano per la Legalità”. Il finanziamento accordato è di 1,5 milioni di euro che serviranno al recupero ed alla ristrutturazione della casa del boss Rea, in Via Dante Alighieri.

Qui saranno realizzate una sala conferenze, aule didattiche, laboratori e cucine attrezzate per formare cuochi ed altre figure del settore alberghiero. Il progetto è stato presentato dal Comune di Giugliano in partnership con l’Istituto “Don Minzoni”. L’intervento si colloca nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Legalità” 2014-2020, che prevede la realizzazione di “interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la ri-funzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie.

Questi interventi sono tesi all’attuazione di politiche di promozione sociale, culturale, ambientale, della legalità e della sicurezza, nonché alla creazione di opportunità di sviluppo e di lavoro, al fine di combattere il disagio sociale, l’emarginazione e la disoccupazione. L’obiettivo è favorire lo sviluppo di attività di animazione sociale, culturale, civica e di partecipazione della cittadinanza, soprattutto giovani.

Il bene confiscato alla camorra sarà ristrutturato ed ospiterà prioritariamente attività finalizzate a combattere l’abbandono e la dispersione scolastica, realizzate attraverso percorsi d’istruzione e formazione professionale indirizzati a rispondere più validamente e adeguatamente alle richieste del mercato del lavoro. Spazi specifici saranno riservati all’erogazione di servizi di orientamento e di indirizzo al lavoro.

Altri saranno dedicati ad attività inerenti la lotta alla violenza, soprattutto di genere e minorile (in forte crescita a seguito del dilagante fenomeno delle baby gang). “Siamo molto soddisfatti -commenta l’Assessore alla Legalità e Beni Confiscati, Adolfo Grauso – utilizzare i beni confiscati per recuperare ragazzi difficili e dare loro una possibilità è il miglior uso che si possa fare di questi patrimoni. La camorra, del resto, ruba il futuro proprio a questi ragazzi”.

Soddisfazione è espressa anche dal Presidente della terza Commissione Consiliare, Gennaro Di Gennaro. “Il progetto presentato dal nostro Comune è l’unico che ha avuto il massimo del punteggio ed il massimo del finanziamento -spiega il presidente della competente commissione consiliare del Comune-. La cosa da evidenziare è che, grazie anche alla collaborazione con il Minzoni, saremo in grado di dare una possibilità a quei ragazzi che oggi non completano il ciclo degli studi”.

“È il primo tassello di un progetto più ambizioso”, spiega a sua volta il Sindaco Antonio Poziello. “Stiamo provando a riproporre un modello vincente contro la dispersione scolastica, quello di ‘Piazza dei mestieri’ di Torino -prosegue-, che ha consentito di recuperare e dare un’opportunità a migliaia di ragazzi a rischio. Con l’Assessore regionale alle Politiche Giovanili, Serena Angioli, stiamo lavorando ad un progetto pilota, che possa dare una possibilità concreta ai ragazzi più poveri di occasioni”.

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