Giugliano, clan Mallardo: processo falsi invalidi. Sarà ascoltato il pentito Pirozzi

Processo falsi invalidi giuglianesi, il prossimo 10 febbraio sarà ascoltato il collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi. La decisione del Tribunale di Napoli, 11a sezione collegiale, è arrivata all’esito dell’udienza di ieri. Un centinaio gli imputati coinvolti, tutti giuglianesi, accusate di aver truffato lo Stato. La DDA contesta a tutti gli imputati l’aggravante del metodo mafioso. La Procura, infatti, ritiene che gli arretrati maturati per le richieste di pensione venivano versati nelle casse del Clan Mallardo.

Il processo contro i falsi invalidi

Nel collegio difensivo, gli avvocati Celestino Gentile, Matteo Casertano, Luigi Poziello, Gennaro Fusco, Salvatore Cacciapuoti, Michele Liguori, Michele Giametta, Francesco Smarrazzo, Flavia Russo, Giuseppina Di Domenico. Il procedimento ha coinvolto professionisti insospettabili, parenti dei presunti affiliati al clan Mallardo e finanche il sacrestano di una nota parrocchia di Giugliano. Tra i soggetti imputati anche il collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi, colletto bianco del clan Mallardo, ritenuto dagli inquirenti il dominus dell’inchiesta. Il Gico eseguì diverse ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, alcuni dei quali in seguito al Riesame ottennero la scarcerazione.

Le indagini

Giuliano Pirozzi, come raccontato agli inquirenti nel corso degli interrogatori, aveva il compito di fare da tramite tra i familiari degli affiliati ed i dipendenti del Comune. A questi ultimi forniva documenti per avviare le pratiche che hanno consentito a centinaia di soggetti di ottenere indebitamente pensioni di invalidità o di accompagnamento, in totale assenza dei necessari requisiti previsti dalla legge. In alcuni casi senza che gli indagati presentassero l’istanza per il riconoscimento dei benefici.

Nello specifico gli indagati falsificavano i verbali della commissione medica di verifica. Ciascuno degli indagati è accusato di essere “istigatore e concorrente materiale del reato, fornendo documenti, tra cui quelli di identità e codici fiscali, nonché compilando moduli tutti utili al completamento della falsa pratica pensionistica in concorso con Pirozzi Giuliano ed altre persone da identificare che, provvedevano a redigere gli atti”.

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