Giugliano: collegio campione di sfiducia. Qui la politica ha perso la faccia

Giugliano: collegio campione di sfiducia. Qui la politica ha perso la faccia. Antonio nel 2018 era raggiante. Per la prima volta nella sua vita andava a votare e lo faceva con convinzione. Trent’anni, disoccupato mi disse al seggio: “Per la prima volta non voto per qualcuno, voto per Noi”. Antonio è un giovane disoccupato di Giugliano. Nel 2018 era un fiero sostenitore dei Cinque Stelle. L’ho incontrato qualche giorno fa in piazza e mi ha detto che non andrà a votare. “Tanto non serve a niente, certo mi hanno dato il reddito, ma io volevo la rivoluzione, non un sussidio”.

Il movimento 5 stelle raggiunse nel 2018 nel collegio di Giugliano il 53% dei voti, oggi viene dato intorno al 25%. Una delle percentuali più alte d’Italia. Ma meno della metà del 2018. In tanti però non lo votano più. Giovani e disoccupati: è questo l’identikit di chi non andrà a votare. Perché non ci crede. Perché mai come questa volta non si sente rappresentato da nessuno. Il sentimento più diffuso in queste settimane è la sfiducia. Siamo a venti giorni dal voto e per ora da Giugliano è passato solo Salvini. “Chi dovremmo votare? – mi chiede Lucia, 35 anni architetto e mamma di due figli -. Io sogno solo di andare via di qui, non c’è nulla perché dovrei restare, chi mi offre un’alternativa, una speranza”. Quello che succede a Giugliano è lo specchio di tante periferie italiane. Giuseppe, padre di famiglia ha sempre votato ma non andrà alle urne perché: “Posso mai votare un partito che a Giugliano viene solo a fare campagna elettorale”.

L’altro mattina Rita, donna impegnata in politica, mi ha detto: “Votare è un dovere non si può non andare a votare”. La domanda però che tutti si pongono è “Il mio voto vale qualcosa?” Nel corto circuito creato da questa legge elettorale e dai sondaggi in molti ritengono il proprio voto inutile. Come partecipare ad un concorso dove già si conoscono i vincitori. A Giugliano in tanti si aspettavano di più dai nostri parlamentari. I risultati sono stati buoni ma non eccellenti: una caserma dei vigili del fuoco inaugurata troppe volte. Alcune norme per salvaguardare il nostro territorio volute dalla senatrice Castellone. In campagna elettorale ci era stato promesso molto di più. A Giugliano ci sono temi enormi: in primis la sicurezza e la criminalità. Su questo Roma ha il dovere di intervenire. Così come sui roghi. Per non parlare della scarsità di mezzi che ci mette a disposizione il governo: dagli asili nido alla macchina comunale. L’unica che se ne è accorta per ora è stata Mara Carfagna.

Il collegio di Giugliano è in queste elezioni il più studiato d’Italia. Si dice in gergo è un collegio “campione”. Gli ultimi sondaggi (datati 31 agosto) danno in testa il centro destra con il 38%, seguito dal centrosinistra con il 28%, terzo il Movimento al 24%. Vedremo come andrà a finire.

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