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Giugliano, disastro Resit. Arriva la sentenza d’Appello

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GIUGLIANO – La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha assolto in secondo grado Giulio Facchi, l’ex subcommissario ai rifiuti ritenuto tra i responsabili del disastro ambientale della ex discarica Resit di Giugliano in Campania, l’uomo fu condannato a 5 anni e 6 mesi in primo grado.

Un impianto nel quale per decenni, anche durante il periodo dell’emergenza rifiuti gestita dal Commissariato, sono stati sversati rifiuti tossici senza alcun controllo per ordine dei Casalesi. Da 20 a 18 anni per l’imprenditore Cipriano Chianese, condannato per disastro e associazione mafiosa: era lui il ‘proprietario’ della discarica e lui, secondo i pentiti, a gestire e volere gli sversamenti.

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Oltre a Chianese sono stati condannati l’imprenditore Gaetano Cerci, a 15 anni, e un tecnico, Remo Alfani, a 10 anni di reclusione. Gli altri imputati sono stati assolti chi per prescrizione e chi “per non aver commesso il fatto” o “perché il fatto non costituisce reato”. Bisognerà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza per conoscere le esatte ragioni della pronuncia.

 

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