E’ l’ennesima punizione da pagare per Giugliano: essere fuori dal consiglio della città metropolitana. La terza città della Campania, perché commissariata a causa dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche, non avrà alcun rappresentante nell’assemblea che si formerà il prossimo 12 ottobre, data fissata per le elezioni.
CENTRODESTRA – Da un lato c’è chi come Francesco Guarino, ex consigliere provinciale di Forza Italia, pensa che l’esclusione sia prevista per legge e come tale vada rispettata. “Per Giugliano è una doppia beffa dato che nel voto avrebbe avuto un peso importante – dichiara – Ma nel 2016 si voterà nuovamente, spero che a Giugliano ci sarà un’amministrazione rinnovata”. Dall’altro c’è chi in Ncd come Giulio Di Napoli pensa che una delle concause di questa esclusione sia anche l’assenza della politica sul territorio. “I partiti trainanti come pd e fi sono fermi al palo e ai voleri di questo o quel capo corrente – spiega – Come al solito Giugliano viene messa da parte, dobbiamo sperare di rifarci alla prossima tornata”.
CENTROSINISTRA – Dal Pd, oltre al dispiacere per l’esclusione, arrivano bordate per chi oggi occupa ruoli rilevanti. Secondo Mario Molino, assessore di Villaricca, infatti “Giugliano non avrà peso nella città metropolitana ma ce l’ha in regione e in parlamento e non mi pare che ci siano stati grossi cambiamenti in città. – dice – Dunque non è questione di rappresentanza ma di uomini”. Sul passo indietro fatto dal segretario provinciale Venanzio Carpentieri, Molino dichiara che “è il minimo che poteva fare. Carpentieri svolga con più attenzione il suo ruolo di segretario dato che è lontano dai problemi del territorio ed è sempre più il segretario di una sola parte del Pd”
Il segretario di Giugliano, Giuliano Quaranta, ha invece annunciato una riunione a stretto giro per portare a livello provinciale e regionale le istanze del territorio. “La terza città della Campania non può essere esclusa perché commissariata. Per l’ennesima volta paghiamo lo scotto di decisioni prese altrove”.