I deputati dem Lello Topo, Paolo Siani e Piero De Luca hanno presentato un’interrogazione alla ministra del Sud, Mara Carfagna, al ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, rispetto alla decisione del Gruppo Leonardo di chiudere lo stabilimento presente nella zona Asi a Giugliano e di trasferire la struttura al Fusaro, a Bacoli.
Di seguito il testo:
Come annunciato nel comunicato stampa del Gruppo Leonardo che illustra i contenuti del nuovo piano industriale, si apprende con formula che, a parere degli interroganti appare piuttosto sbrigativa, lo stabilimento del comune di Giugliano, ex Selex, chiuderà entro i prossimi tre anni; a seguito di tale decisione, la struttura chiuderà i battenti lasciando forse il posto ad altre aziende dell’indotto.
Giugliano dovrà quindi dire addio alla Leonardo, la sua più grande e storica fabbrica, una struttura di livello nazionale. Nell’area di sviluppo industriale (Asi) ormai, resteranno poche altre fabbriche e gli impianti di gestione dei rifiuti; quella che fino ad oggi ha rappresentato una delle aziende più importanti del territorio a nord di Napoli si trasferirà al Fusaro, Bacoli, per una annunciata ottimizzazione degli impianti.
Il piano industriale della Leonardo prevede una profonda trasformazione che porterà a realizzare un polo di eccellenza per la produzione di radar nello stabilimento dell’area flegrea, escludendo lo stabilimento di Giugliano, terza città della Campania; se, come sembra, la decisione non dovrebbe avere effetti sui livelli occupazionali dei lavoratori attualmente occupati nello stabilimento di Giugliano, sono innegabili le conseguenze che tale decisione comporterà per gli stessi lavoratori in termini di disagio derivante dal trasferimento della sede a quasi 40 chilometri di distanza e, soprattutto, per il tessuto economico e sociale del comune di Giugliano a seguito della prossima perdita di un importante presidio industriale ad alta tecnologia.
Pur riconoscendo la rilevanza degli investimenti dal Piano, che ammontano a 200 milioni di euro annui dedicati al sistema industriale italiano, cui si sommeranno gli ulteriori 50 milioni di euro nei primi 3 anni destinati all’ottimizzazione dei siti industriali nazionali (rivolti alla creazione di poli tecnologici specializzati a forte vocazione innovativa, al completamento della digitalizzazione delle linee produttive, alla sostenibilità ambientale e al rafforzamento della logistica, dei flussi produttivi e della supply chain) anche attraverso l’importante coinvolgimento di Università, centri di ricerca e ITS/ITIS, appare di tutta evidenza che per uno dei più importanti nuclei urbani della Campania non sarà indifferente la chiusura di uno stabilimento in cui operano circa 400 lavoratori diretti, più quelli impegnati nell’indotto:
quali urgenti iniziative intendano adottare, d’intesa con le amministrazioni locali interessate e con la regione Campania, al fine di scongiurare l’annunciato processo di dismissione dello stabilimento Leonardo di Giugliano, che si tradurrebbe in un grave impoverimento del tessuto produttivo di un importante comune e dell’intero territorio campano, individuando ogni utile iniziativa per salvaguardare i livelli occupazionali; come intendano intervenire affinché possano essere individuate le migliori soluzioni per preservare e valorizzare il polo industriale di Giugliano.