Giugliano, il centrodestra resta isolato sull’ufficio del giudice di pace

GIUGLIANO. C’è un dato politico che è emerso durante il consiglio comunale di ieri a Giugliano: il centrodestra resta isolato rispetto all’intera assise sulla questione giudice di pace di Marano. Maggioranza e opposizione, eccetto i consiglieri Alfonso Sequino, Anna Russo, Luigi Guarino e Raffaele Migliaccio, hanno votato un documento redatto insieme per salvare l’ufficio che è da mesi a un passo dalla chiusura.

Al momento dell’avvio della discussione sono tre le proposte presentate: una dei quattro consiglieri di centrodestra, un’altra del resto dell’opposizione quindi Movimento 5 stelle, Pd e Vincenzo Basile e un’altra ancora della maggioranza. A quel punto piuttosto che discutere tre proposte di cui due molto simili, il consigliere Ragosta chiede che la seduta venga sospesa per riunirsi anche con gli avvocati presenti in aula e far sì che possa essere redatto un’unico documento da votare in aula. La seduta viene così sospesa, la proposta redatta alla presenza del presidente dell’ordine degli avvocati di Napoli nord Gianfranco Mallardo e portata in aula. Sequino e gli altri tre consiglieri di opposizione però non si smuovono dalle loro posizioni. Per loro il comune di Giugliano deve sin da subito aderire alla convenzione con gli altri comuni e partecipare così alle spese per il mantenimento dell’ufficio di Marano. Questo significherebbe che Giugliano dovrebbe pagare la parte più consistente della somma perché comune più popoloso. La proposta portata in aula da maggioranza, Pd, 5 stelle e Fratelli d’Italia poi approvata prevede che il sindaco adotti nell’immediato ogni atto utile a garantire la sopravvivenza del giudice di pace, che sottoscriva e modifichi i criteri di riparto della convenzione d’intesa con gli altri sindaci, si attivi l’iter per il trasferimento sul territorio di Giugliano degli uffici del giudice di pace, di dare mandato al capo dell’ufficio patrimonio del comune per ricercare una struttura dove allocare i nuovi uffici.  il sindaco intanto ha fatto sapere che tra dicembre e gennaio arriveranno due dipendenti a Marano inviati dalla regione.

L’unione non va giù al centrodestra che non cede di un passo. Alfonso Sequino attacca senza mezzi termini Pd e pentastellati essendo rimasto il centrodestra solo in opposizione e definisce il loro atteggiamento una “delusione” “è bene rimarcare le differenze – dice – Stiamo solo prendendo tre mesi di tempo con questo atto, l’unica strada è entrare in convenzione subito” ha detto in aula. Castaldo replica al consigliere azzurro dicendo “che ha fatto in aula terrorismo psicologico. Spesso accusiamo i 5 stelle di fare populismo e parlare alla pancia della gente – ha tuonato Castaldo – ma stavolta è stato qualcun altro a farlo. Non mi va di ascoltare lezioni di politica o di come si sta in aula” ha concluso. “Sequino sta accusando il colpo del perchè non siamo andati d’accordo, ma abbiamo cercato di essere più democratici possibile. Vogliamo salvare il giudice di pace, non l’operato di qualcuno” ha invece replicato Palma del Movimento 5 stelle.

Anche il sindaco ha poi risposto tacciando il centrodestra di avere “toni da campagna elettorale, in vista delle politiche”.

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