Giugliano. Dieci anni fa ci lasciava Giovanni Pennacchio capostipite della paranza “Mezzone”. Aveva 61 anni quando il giuglianese rimase ucciso sull’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria nei pressi dell’uscita di Montalto Uffugo. Giovanni, molto amato in città, in quell’occasione salvò delle vite umane mentre era a bordo del suo camion. Sulla strada ci fu un incidente a catena, e Giovanni, senza pensarci su, scese dal camion per soccorrere gli altri automobilisti con coraggio e umanità. Un atto che però lo portò ad una tragica fine.
Giovanni Pennacchio, è ancora tutt’oggi, conosciuto come il capo della storica paranza della tammurriata giuglianese “Mezzone”, che da generazioni, organizza meravigliosi carri allegorici in onore ai festeggiamenti della Madonna dell’Arco e per la Pasqua. Quell’anno in cui perse la vita Giovanni non si tennero i soliti festeggiamenti.
Figli e nipoti, ancora portano alta la tradizione giuglianese della tammurriata e del siscariello e si s’impegnano, proprio come Giovanni a non far mai dimenticare al popolo giuglianese le proprie radici. Nel sesto anniversario della morte di un uomo che tanto ha fatto per la tradizione di questa città, è giusto ricordarlo e celebrare il suo grande atto eroico e di coraggio.