Michelle Volpe Morta Indagata Mamma Giugliano

Stavano probabilmente rientrando da una serata di festeggiamenti sul litorale per il ritorno in libertà di Francesco D’Alterio quando si è consumato l’incidente che è costato la vita alla piccola Michelle Volpe, 8 anni, lungo la Domitiana di Giugliano. Un momento di gioia trasformato in una tragedia. La corsa a quattro in una Smart senza patente e senza assicurazione, la macchina ribaltata, la corsa dei soccorritori. Ora su responsabilità e dinamica toccherà a Carabinieri e Procura fare luce.

Giugliano, la festa per la fine della pena e poi l’incidente: indagata anche la mamma di Michelle

Intanto, dopo l’apertura dell’inchiesta che ha già portato in carcere Francesco D’Alterio per omicidio stradale, oggi risulta indagata, a piede libero, anche la mamma di Michelle, Anna Boscaglia, 37 anni. Deve rispondere pure lei dello stesso capo di imputazione del compagno. La Boscaglia teneva sua figlia in braccio nella piccola Smart For Two che viaggiava con quattro persone a bordo pur essendo omologata per due. L’altra figlia, Jennifer Volpe – entrambe avute da una precedente relazione della 37enne – era stipata nel cofano al momento dell’impatto.

Cosa sia accaduto resta ancora da capire. Probabilmente D’Alterio, alla guida del veicolo, ha perso il controllo del mezzo ribaltandosi a velocità sostenuta. I primi a prestare soccorso sono stati gli automobilisti di passaggio, che hanno estratto il corpo della piccola dalle lamiere. Le condizioni di Michelle sono apparse subito gravissime e il suo cuoricino ha smesso di battere presto.

La festa dopo la fine dei domiciliari

A quanto pare, come anticipa il Corriere del Mezzogiorno, i quattro si stavano ritirando da una serata trascorsa sul litorale domizio, dove avevano festeggiato il ritorno in libertà dello stesso Francesco D’Alterio, fino al giorno prima ristretto in regime di domiciliari per furto. Peccato che l’uomo avesse deciso di mettersi al volante senza patente e senza copertura assicurativa, incurante dei rischi che correva per lui e i minorenni che viaggiavano nella Smart. Per il 47enne si sono riaperte subito le porte del carcere.

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