Risolto un problema, ne nasce un altro. La comunità rom di via Carrafiello ha infatti liberato i terreni di proprietà della famiglia Micillo, così come previsto da una sentenza esecutiva del Tribunale di Napoli, ma si è solo spostata di qualche metro invadendo altri terreni di proprietà privata. Stamattina presenti Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito e Polizia Municipale.
Giugliano, liberati terreni Micillo ma il campo rom si sposta in altro terreno privato: resta nodo bonifiche
Una scelta, quella della comunità nomade di non lasciare via Carrafiello, che probabilmente scatenerà nuove azioni legali e che non risolve l’annosa questione del campo della zona Asi. A rendere ancora più complicata la situazione è la volontà della famiglia Micillo di non considerare compiuta la restituzione del bene illegittimamente occupato fino a pochi giorni fa finché il comune di Giugliano non provvederà alla pulizia dei terreni con la rimozione dei rifiuti speciali e lo smantellato di alcune baracche. L’ufficiale giudiziario ha imposto così il termine del 6 giugno come ultimo giorno utile per ottemperare all’obbligo di bonifica.
Restano così tante le incognite legate allo spostamento del campo. Toccherà alla prossima amministrazione farsi carico del processo di integrazione della comunità nomade e capire quali soluzioni adottare dopo la fase di stallo del progetto Abramo. Il piano, targato regione Campania, doveva finalmente provvedere all’assegnazione di alloggi popolari alle famiglie dell’insediamento di via Carrafiello ricavate da un bene confiscato alla criminalità organizzata. Il progetto è al palo da mesi e la famosa sentenza della Corte di Strasburgo del 2019 che imponeva al Governo italiano di garantire i diritti umani dei rom di Giugliano è rimasta lettera morta.