Importanti sviluppi emergono dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli e della Polizia Metropolitana, che ha svelato una rete di dipendenti infedeli all’interno della Teknoservice, azienda leader nella gestione dei rifiuti in Italia. L’operazione ha incontrato ampio consenso, anzitutto dalla stessa società torinese, danneggiata dalle presunte attività illegali dei sei soggetti arrestati.
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In una dichiarazione ufficiale, Teknoservice ha prontamente preso le distanze dai dipendenti coinvolti, condannando fermamente ogni comportamento contrario agli elevati standard professionali su cui l’azienda si fonda. “La giustizia ha trionfato”, ha affermato l’amministratore delegato Giulia Dicembre, aggiungendo: “Continueremo a collaborare pienamente con le autorità competenti affinché sia fatta giustizia. I quattro dipendenti avevano già in passato adottato comportamenti discutibili, che avevano spinto la società a intraprendere serie misure disciplinari nei loro confronti”.
Dicembre ha poi evidenziato che il danno subito è “gravissimo”, poiché episodi di questo genere minacciano l’integrità e la reputazione di Teknoservice, considerata uno dei principali operatori del settore a livello nazionale. “Azioni di questo tipo compromettono la fiducia e l’affidabilità che abbiamo costruito nel tempo con la cittadinanza”, ha aggiunto.
Sul fronte legale, Teknoservice ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte lesa nel procedimento penale, al fine di proteggere i propri interessi aziendali e patrimoniali. Inoltre, l’azienda si riserva il diritto di chiedere il risarcimento per i danni subiti, sia economici sia reputazionali. “Le azioni gravi perpetrate dai dipendenti infedeli hanno causato non solo un danno d’immagine, ma anche economico, colpendo sia l’azienda che il comune”, ha sottolineato Dicembre.
Infine, l’amministratore delegato ha confermato che Teknoservice seguirà con attenzione ogni fase del processo.