Giugliano. Convocare al più presto un consiglio comunale per discutere della questione revamping dello stir presente in zona Asi con i fondi del Pnrr. È la richiesta avanzata ieri dagli esponenti di minoranza.
Giugliano, nuovo biodigestore nello stir: la maggioranza si spacca
Il progetto, presentato da Sapna, la società che gestisce gli impianti di smaltimento rifiuti della città metropolitana, prevede, oltre all’ammodernamento del sito esistente, anche la realizzazione di nuove linee per il recupero di carta e cartone, vetro e umido.
In particolare, per quest’ultimo, il progetto contempla “un impianto di digestione anaerobica da integrare all’impianto di compostaggio già autorizzato”. In pratica un biodigestore che possa trattare la frazione umida all’interno dell’area dello stir esistente, che ad oggi si occupa solo di indifferenziato.
Il Comune deve dare il via libera alla Sapna a procedere alla presentazione del progetto al bando ma l’amministrazione sul tema, secondo indiscrezioni, sarebbe divisa. Per questo i consiglieri di minoranza Poziello, Conte, Sequino, Iovinella, Porcelli, Liccardo hanno chiesto che la questione venga portata in aula. Ieri c’è stata una conferenza dei capigruppo per fissare la data del prossimo consiglio, che si terrà il 23, ma non ci sarà all’ordine del giorno la questione in esame. Venerdì se ne dovrebbe discutere in una nuova conferenza.
Intanto tra Sapna e Comune sono in corso interlocuzioni per capire quale sia l’orientamento dell’amministrazione comunale. Lo scorso 24 gennaio la società provinciale ha sollecitato l’ente di Corso Campano ad accelerare i tempi in vista della scadenza del bando perché, scriveva in una nota, “rinunciare alla possibilità di migliorare e ammodernare la dotazione impiantistica pubblica esistente a favore dei flussi “nobili” da raccolta differenziata si traduce in una mancanza di visione strategica dell’intero sistema di gestione del ciclo dei rifiuti, in termini sociali (creazione di posti di lavoro e futuro occupazionale per gli attuali), ambientali (utilizzo delle migliori tecniche disponibili per l’abbattimento delle emissioni) ed economici (forte riduzione dei costi di trattamento)”. I tempi però stringono: il Ministero ha concesso una proroga per la presentazione del progetto che ora scade il prossimo 16 marzo.
“Non si possono prendere decisioni così importanti nelle stanze chiuse, senza discutere e senza coinvolgere le città – spiega Luigi Sequino, esponente di minoranza -. La trasparenza come al solito per questa amministrazione è solo uno slogan vuoto”.
Il sindaco Pirozzi non si sbilancia anche perché le posizioni all’interno della sua maggioranza sono opposte: “E’ evidente che prima di assumere una posizione, vista la delicatezza del tema, sono necessari incontri per approfondire i contenuti del progetto e capire dove si vuole puntare – dice -. Una volta che avremo le idee chiare, anche attraverso lo studio di questi progetti da parte dei nostri tecnici, elaboreremo una linea che tuteli innanzitutto la collettività e che sarà portata al vaglio del consiglio comunale anche attraverso un’ampia partecipazione, ossia con il coinvolgimento dei comitati”.