Giugliano. Insulti, minacce ed alta tensione. Clima infuocato ieri pomeriggio nel rione Ina Casa, le cosiddette palazzine, durante il blitz dei carabinieri. I militari dell’Arma della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Antonio De Lise, hanno usato il pugno duro. Dopo il ritrovamento di una pistola nascosta in un’aiuola tra via Cuoco e via Montessori, sono partite infatti perquisizioni a tappeto in quello che viene considerato il covo della “scissione” del clan Mallardo.
Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno scoperto in un’abitazione 4 pregiudicati, volti già noti alle forze dell’ordine che inizialmente avrebbero temporeggiato prima di aprire la porta. I militari hanno deciso dunque di andare fino in fondo ed in un sottotetto hanno ritrovato un’altra pistola, nascosta in un marsupio all’interno di una stanza vuota. Da lì i 4 sono stati portati in Caserma per accertamenti e poi rilasciati, visto che secondo l’autorità giudiziaria non c’erano prove evidenti per trattenerli.
Il blitz ha fatto però molto rumore in città. E’ durato per oltre 4 ore, con decine di unità impiegate ed anche un elicottero che controllava dall’alto la “zona calda”. La tensione era già alta nel corso delle perquisizioni, ma è salita ulterioremente quando i 4 sospetti sono scesi dal palazzo e ad attenderli c’erano anche alcuni giornalisti.
Una volta partite le gazzelle dell’Arma a sirene spiegate una gruppo di persone (giovani, donne ed anziani) si è scagliato contro i carabinieri con diversi insulti. La folla inferocita si è scatenata poi contro la stampa. Urla, spintoni ed insulti: “Dammi il telefono, te lo distruggo”, è stato detto ad una cronista poi anche spinta da un ragazzo. Altri colleghi sono stati poi costretti a fuggire a tutta velocità, beccandosi anche calci nelle portiere della auto. “Andate via da qui, non ci tornate più”.
Un pomeriggio molto teso quindi nel rione, già teatro di due agguati falliti nell’ultimo anno, dove ci sarebbero gli esponenti della presunta ala scissionista dei Mallardo. Un gruppo armato che controllava la zona con delle telecamere (smantellate e sequestrate dai carabinieri). L’attenzione delle forze dell’ordine resta altissima.