Si difende il poliziotto che a Giugliano la scorsa notte ha ferito un ladro che stava cercando di intrufolarsi in casa sua. “Ho risposto al fuoco per difendere mio figlio e mia moglie”, ha dichiarato ai cronisti del Mattino.
A quanto pare, l’uomo, in servizio presso il Commissariato di Polizia di Bagnoli, è stato avvertito dal suo cane. “Guaiva e non abbaiava, quasi volesse avvertirmi di qualcosa”. A quel punto, afferrata la pistola di ordinanza, ha provato a capire cosa stava accadendo e si è imbattuto in un uomo con il volto coperto. L’avvertimento del sovrintendente non è bastato perché il ladro ha sparato, costringendolo a rispondere al fuoco.
Dopo averlo ferito, il poliziotto ha notato dei complici che stavano scavalcando un muretto vicino, ma non è riuscito a fermarli. Tutto ciò alle quattro del mattino. Nel parco di Via Signorelle abitano circa un centinaio di famiglie e non si erano mai verificati fatti analoghi.
Un episodio simile a tanti altri che si sono verificati nel resto d’Italia e che tiene vivo il dibattito sui confini della legittima difesa, sul punto fino a cui è lecito spingersi per proteggere il propri cari.