È trascorsa una settimana dal terremoto politico giudiziario che ha colpito il Comune di Giugliano. Sono ancora tutti in carcere o ai domiciliari i 25 arrestati dell’inchiesta che vede un intreccio tra camorra e politica con gare truccate, giro di mazzette a favore di ex sindaco ed ex consiglieri comunali. Ora si attende il Tribunale del Riesame a cui potranno fare appello gli arrestati per chiedere un’attenuazione della misura cautelare.
Giugliano, patto camorra-politica. Abbate: “Pirozzi è un carabiniere. Non vuole soldi”
Intanto emergono altri dettagli dal faldone prodotto dalla Procura di Napoli grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche. Dettagli che riguardano anche l’attuale amministrazione. Nel momento in cui si insedia la nuova amministrazione, guidata dal sindaco Nicola Pirozzi, c’è chi si informa su di lui per capire se ci fosse possibilità di ottenere vantaggi e altre utilità. Ed è sempre l’intermediario del clan Mallardo, l’imprenditore Andrea Abbate, a dare informazioni a riguardo definendo Pirozzi “un carabiniere”.
Un esempio è la tangente sull’appalto rifiuti che, secondo gli investigatori, a Poziello sarebbe fruttata 20mila euro al mese. Abbate riferisce a un suo interlocutore che Pirozzi avrebbe chiesto al dirigente della ditta di raccolta rifiuti di creare lavoro, rifiutando compensi in danaro: “A me non mi devi dare niente, prenditi la gente a Giugliano a lavorare”.