Giugliano, per Pirozzi resta da sciogliere il nodo Pd ma c’è il rimpasto all’orizzonte

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CAVESE GIUGLIANO

Ha tirato un sospiro di sollievo il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi dopo che il giudice ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per il suo coinvolgimento nell’inchiesta rifiuti. Dopo tre mesi di tensioni, da giovedì il clima al palazzo di corso campano 200 è decisamente cambiato ma ciò che cambia sono anche gli scenari politici. Soprattutto in chi si stava attrezzando per le prossime amministrative e, anche nella maggioranza consiliare, era a lavoro per il dopo Pirozzi. Il sindaco ne esce ora rafforzato e può guardare al futuro. 

Ora, nell’attesa dell’eventuale ricorso della Procura al tribunale del Riesame, per Pirozzi si apre una nuova fase, politica e amministrativa, che lo condurrà alle prossime elezioni tra un anno. Ma il vero nodo da sciogliere per la fascia tricolore è relativo al suo ex partito. Pirozzi, all’indomani dell’inchiesta si è autosospeso dal Pd. Pd che è stato molto duro nei suoi confronti, facendo pressing per costringerlo alle dimissioni ma che oggi non ha ancora proferito parola. “Il mio partito conoscendomi da oltre venti anni avrebbe dovuto avere un po’ di fiducia in più nei miei confronti anche perché ho sempre lavorato con un unico obiettivo: il bene di Giugliano “. Prima della tempesta che lo ha travolto, il sindaco valutava un rimpasto dell’esecutivo, ipotesi che ora ritorna sul tavolo e che per febbraio potrebbe concretizzarsi. “Queste sono valutazioni che farò nei prossimi giorni con le forze politiche che mi sostengono e che mi hanno sempre sostenuto”.

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